Emergenza sfratti, è finita la ‘tregua’

La fine del blocco e le ripercussioni della crisi sull’occupazione fanno prevedere scenari difficili anche nella nostra provincia

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Secondo i dati pubblicati dal Ministero dell’interno, gli sfratti emessi nel corso del 2020 in Italia ammonterebbero a 32.536. Per quanto riguarda la regione Emilia-Romagna il numero è di 3.086 – di questi 231 nella provincia di Forlì-Cesena -, di cui 1753 per morosità incolpevole, e di questi 537 eseguiti nonostante ci fosse una legge che li sospendeva. Su scala nazionale l’Emilia Romagna viene subito dopo il Lazio (5.512) e la Lombardia (3.868). Si conferma l’esigenza abitativa nella Regione, nonostante gli investimenti fatti nel corso degli ultimi anni, sia per reimmettere sul mercato alloggi pubblici, sia per aiutare le famiglie in difficoltà economica con la misura del contributo affitto. Nonostante ciò, emergono alcuni dati positivi: dopo la grande impennata a causa della pandemia, l’asticella degli sfratti si è riabbassata lo scorso anno. Le richieste di sfratto nella Regione sono scese del 18,23%, di cui 1.753 per morosità, 537 eseguiti direttamente. Mentre quelle nella provincia di Forlì- Cesena sono state quasi del 30% in meno, dove a 202 è stata fatta richiesta di esecuzione e 21 sono stati eseguiti nonostante il blocco.

"Da luglio è finito il blocco degli sfratti, ora oltre 100mila famiglie sono a rischio. La nostra paura è che questa stima ci toccherà direttamente" commenta Milad Basir, segretario generale di Sunia Forlì-Cesena. zFinisce il blocco dei licenziamenti e parte l’effetto a catena degli sfratti: perdo lavoro e poi perdo la casa. Diventa difficile e pesante da gestire" aggiunge Basir.

I numeri ancora alti confermano la necessità di un vero piano nazionale di riqualificazione urbana in grado di immettere sul mercato dell’affitto alloggi a canoni calmierati, per poter così riaffermare il diritto alla casa per un numero consistente di nuclei famigliari. In questi giorni si stanno aprendo bandi, in tutti i Comuni e distretti della regione, per riconoscere ai proprietari che riducono il canone di affitto agli inquilini (da un minimo di 6 mesi fino alla durata del contratto) un contributo economico che può raggiungere anche il 90% della riduzione (pure in caso di passaggio del contratto da canone libero a concordato). Si tratta di una misura della Regione che ha investito 1 milione di euro, e che se ben utilizzata potrà evitare nuovi sfratti per morosità incolpevole nel corso del 2021. "Abbiamo accordi territoriali, dove in base a normative nazionali si fa un contratto concordato e agevolato in base al tipo di casa e città. Ci sono diversi vantaggi, tra cui agevolazioni Imu, e il locatore paga meno. Abbiamo notato una forte crescita nella richiesta dei locatori, la gente ha cominciato ad utilizzarli facendo affittare" conclude Milad Basir.

Giovanni Corzani