"Energia e materie prime, cooperative in difficoltà"

L’allarme di Mario Mazzotti, presidente di Legacoop Romagna "Le aziende segnalano anche aumenti di costi di packaging e logistica"

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di Annamaria Senni

Costi del trasporto alle stelle, aumenti delle bollette energetiche fino al 400%, materie prime totalmente scomparse dal mercato, rischio di interruzione delle attività produttive. E’ il quadro drammatico che emerge dalle tante segnalazioni raccolte in questi giorni da Legacoop Romagna durante un primo monitoraggio degli effetti della guerra e delle sanzioni.

Mario Mazzotti, presidente di Legacoop Romagna, quali sono i settori più colpiti dagli aumenti?

"C’è preoccupazione per tutti settori, in particolare per l’incremento dei costi energetici. Nelle situazioni migliori i costi per elettricità e gas raddoppiano. Nel settore dell’agrindustria il tema è molto sentito, all’Apofruit a Cesena ad esempio l’aumento dei costi per l’energia è esponenziale così come per tutte le aziende che necessitano di grandi impianti frigoriferi".

Quali sono le materie prime difficili da reperire?

"Già non si trova l’olio di girasole, particolarmente utilizzato dall’industria alimentare. Questo ha portato importanti cooperative del territorio a riattivare la fornitura di olio di palma, il cui prezzo è più che triplicato, con tutto quello che comporta dal punto di vista del riadeguamento degli impianti. Un ulteriore tema riguarda i fertilizzanti e le produzioni indispensabili per molti settori come l’ammoniaca e urea, anch’essi aumentati del 300% e poco reperibili".

Le sanzioni stanno avendo effetti diretti?

"Per quanto riguarda il vino, alcune cooperative romagnole ci segnalano l’interruzione di contratti importanti in Russia. Ma ci sono anche altri effetti meno noti. Sul Cesenate ad esempio, Apofruit ci segnala che la Polonia ha reimmesso sul mercato europeo quote consistenti di mele destinate ai mercati orientali, con un conseguente crollo dei prezzi per le nostre produzioni".

C’è un rischio di sospensione delle attività?

"L’energia non è l’unico problema. Le cooperative segnalano un forte incremento di costi relativo al packaging, in particolare carta e plastica, così come per altri prodotti come i metalli. Anche i cereali, grano e mais in primis, proseguono nella loro corsa al rialzo, per non parlare della logistica. La situazione dell’autotrasporto sta mettendo a rischio tutte le filiere e il rischio di sospensione dell’attività è reale in diversi settori, perché i costi non possono essere scaricati per intero al consumatore e tanto meno all’interno delle filiere. A Cesena, che è un importante nodo logistico con la presenza di diversi centri di distribuzione commerciale, preoccupa molto il trasporto. Siamo presenti con un’importante cooperativa che è la Polo Autotrasporti, che come tutto il settore sta subendo pesantemente l’incremento del costo del gasolio. Abbiamo bisogno di risposte rapide dal governo perché la tensione nel settore è ingovernabile".

Quali sono le vostre proposte?

"E’ necessario utilizzare al meglio le risorse pubbliche per sterilizzare il più possibile l’incremento dei costi energetici sulle produzioni, in particolare per tutto il settore dell’autotrasporto e della pesca, già in sofferenza prima della guerra".