Escursionista salva poiana con ala spezzata

Provvidenziali i guanti che Massimo Ulivi ha usato per metterla nello zaino e portarla al sicuro

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di Gilberto Mosconi

Va per i sentieri che si snodano lungo boschi e foreste d’Alto Savio e s’imbatte in una poiana ferita, uccello rapace, con apertura alare anche vicino al metro e mezzo (è anche chiamata la ’piccola aquila’). La sua presenza è altresì un buon indicatore ambientale. L’imprevisto incontro è capitato a Massimo Ulivi, di San Piero in Bagno, gran camminatore e conoscitore anche degli angoli più remoti e selvaggi dell’alto Appenino forlivese-cesenate.

Com’è avvenuto l’incontro, con quella sfortunata poiana?

"L’altro pomeriggio mi sono incamminato da solo per fare una escursione sopra la zona montuosa verso monte Castelluccio, che si trova sul crinale tra monte Piano e monte Càrpano, nell’area forestale non molto distante dal più conosciuto ’Sentiero del lupo’".

Poi quell’incontro inaspettato e improvviso...

"Stavo scendendo il crinale, e la poiana, che si trovava a terra non distante dai miei passi, quando mi ha visto è scappata, ma ho notato subito che andava via un po’ a volo di pollo. Ho pensato subito che avesse almeno un’ala ferita o addirittura rotta, in quanto non riusciva a fuggire, infatti mi è stato abbastanza facile raggiungerla".

Ma la poiana, come altri rapaci, ha un becco e artigli che non scherzano

"Fortuna mia, e anche per la poiana perché così l’ho potuta salvare, che, partendo da casa, avessi preso un paio di guanti da lavoro, come faccio di regola quando vado in escursione tra i monti. Quando sono riuscito a prenderla per metterla dentro lo zaino ho fatto molta fatica, perché nonostante fosse ferita aveva una gran forza. Beccava i guanti e con gli artigli quasi quasi è riuscita a bucarli".

Poi cosa ha fatto?

"Ho subito telefonato ai Carabinieri Forestali del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e poi mi sono incamminato per tornare a San Piero con la poiana, che ovviamente aveva la testa fuori dallo zaino. I Carabinieri Forestali sono venuti a casa mia a prenderla per portarla alla sede del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e da lì è stata portata ad Arezzo in un centro per recupero animali selvatici feriti".

Che sensazioni ha provato dopo questo incontro?

"E’ un animale bellissimo e sono rimasto molto emozionato. Durante le mie escursioni ha visto vari rapaci, tra cui l’aquila reale e la poiana, ma sempre in volo e in lontananza. Trovarsi a tu per tu con una poiana è veramente molto emozionante. Ai Carabinieri Forestali ho detto che, oltre ad augurarmi la sua guarigione totale, avrei piacere di assistere al momento della sua rimessa in libertà, per vederla tornare nell’alto dei suoi cieli".