Falsa partenza per il doppio cognome ai figli

Solo 14 neonati sono stati registrati all’anagrafe dall’1 giugno, quando è stata pronunciata la sentenza della Corte Costituzionale

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di Annamaria Senni

È presto per fare un bilancio ma, almeno per ora, Cesena conferma pienamente la tradizione del cognome unico. Solo 14 bambini sono stati registrati all’anagrafe con il doppio cognome dal primo giugno, quando la sentenza della Corte Costituzionale ha ritenuto discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre alla nascita. I nuovi nati nel comune di Cesena dal primo giugno a fine settembre sono stati 197, di cui 113 maschi e 79 femmine. A pochi mesi dalla sentenza che mette fine all’idea patriarcale della famiglia, i primi timidi segnali di una reazione alla consuetudine millenaria che impone ai figli il cognome paterno, si muovono anche a Cesena. Per 14 neonati è stato scelto il doppio cognome, una scelta che solo quando saranno più grandi i bambini potranno apprezzare o criticare. Magari dopo i primi tentennamenti in prima elementare, quando si troveranno per la prima volta alle prese con la stesura del loro lungo nome scritto per intero, saranno poi verosimilmente orgogliosi di portare sia il cognome di mamma che di papà. La scelta del doppio cognome a Cesena per ora è stata fatta circa per un bambino su tre, sulla media di 50 bambini nati ogni mese. Dati più alti si registrano in città come Milano, dove dal primo giugno ai primi di ottobre sono nati 3.900 bambini, e ben 705 hanno ricevuto il doppio cognome (circa il 19% dei nuovi nati), Varese dove si arriva al 15% di bambini a cui è stato dato il cognome di mamma e papà tra i nuovi nati, Bologna e Lecco dove si tocca il 12%, Como e Brescia che registra un 10 per cento.

Fino all’1 giugno ogni bambino nato da una coppia sposata, in assenza di altre segnalazioni aveva in automatico il cognome del padre. La nuova decisione della Corte elimina questo automatismo e a ogni nuova coppia di genitori, sposati e non, deve essere chiesto di esprimere la propria decisione al momento della registrazione della nascita. Ben prima della sentenza della Corte Costituzionale tanti genitori, anche vip, si erano mossi (incappando nelle difficoltà burocratiche) per dare ai figli il doppio cognome, tra questi anche Fedez e Chiara Ferragni. Secondo la Corte Costituzionale l’attribuzione del solo cognome paterno si traduce nell’invisibilità della madre. Quello che la Corte Costituzionale ha chiesto fin da subito è stato l’intervento del legislatore con una norma per evitare il moltiplicarsi dei cognomi. Nel succedersi delle generazioni infatti si rischierebbe di incorrere in un meccanismo in cui i cognomi anziché doppi, potrebbero anche diventare quadrupli. Questa problematica si potrebbe risolvere come hanno fatto nei paesi dell’America Latina, dove non è possibile arrivare a quattro cognomi, ma se ne possono tenere solo due, uno del ramo materno e uno del ramo paterno.