Fermo pesca, pescherecci in porto fino all’11 settembre

Un provvedimento finalizzato al ripopolamento delle specie ittiche e a dare respiro al nostro mare. Riguarda 30 imbarcazioni di dimensioni medio-grandi

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di Giacomo Mascellani

I pescherecci di Cesenatico rimarranno in porto fino all’11 settembre. È il Fermo pesca, il provvedimento finalizzato al ripopolamento delle specie ittiche e a dare respiro al nostro mare. Il fermo riguarda trenta imbarcazioni di dimensioni medio grandi, dedite alla pesca a strascico e alla volante, mentre i pescherecci più piccoli, che utilizzano sistemi di pesca non invasivi, impiegando reti da posta, nasse e cogolli, potranno continuare l’attività solitamente solo sotto costa. Inoltre continuano a lavorare regolarmente le cozzare, i pescherecci in servizio nei due allevamenti di mitili presenti al largo di Cesenatico, e le vongolare. Questo consentirà a molti ristoranti, pescherie e supermercati, di poter continuare ad avere pesce fresco per i propri clienti. Il fermo di agosto fino a domenica 11 settembre, interessa la costa da Ancona sino a Trieste, quindi tutto l’Alto e Medio Adriatico, con parte delle Marche, l’Emilia Romagna, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, come disposto dal Mipaaf, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Tra le conferme incluse nel decreto ministeriale, ci sono anche quelle inerenti il ’Fermo tecnico’, che prevede altre giornate di stop sul monte giorni e monte ore settimanale dei pescherecci.

In sostanza fino a novembre si potrà pescare sostanzialmente tre giorni alla settimana, oppure per quattro giorni, ma per un massimo di 60 ore di mare in quattro giornate, mentre per la restante parte dell’anno (da novembre in poi), si potrà pescare per quattro giorni a settimana, oppure per cinque, ma per un massimo di 72 ore. Il ’Fermo aggiuntivo’ riguarda invece più giornate di stop per le barche che effettuano la pesca a strascico. I Mercati ittici del centro e nord Adriatico, continueranno ad essere riforniti dai pescherecci che continuano la loro attività da Ancona sino alla Puglia, nel sud e nel mare Tirreno, dove il ’Fermo pesca’ sarà attuato successivamente. È per questo che le pescherie e i supermercati hanno sempre pesce fresco.

Durante il mese e mezzo di fermo, gli armatori proprietari delle imbarcazioni riceveranno un indennizzo in proporzione alla grandezza dei loro natanti, mentre i marinai dipendenti riceveranno la paga base, come è avvenuto anche negli anni precedenti. Il periodo di fermo è molto utile anche per poter eseguire eventuali lavori di straordinaria manutenzione, sia negli scafi che nei motori, oltre a compiere tutte le necessarie verifiche dei sistemi e delle attrezzature di sicurezza, che devono essere anch’esse manutentate ed aggiornate in vista del ritorno in mare e della ripresa dell’attività.