Finisce il braccio di ferro all’hotel Niagara

Lunedì il gestore della struttura, finita al centro delle polemiche di turisti e dipendenti, ha riconsegnato le chiavi ai proprietari

Finisce il braccio di ferro all’hotel Niagara

Finisce il braccio di ferro all’hotel Niagara

Il gestore dell’hotel Niagara ha restituito le chiavi dell’albergo ai proprietari. Dopo una estate particolarmente difficile per la struttura ricettiva di Valverde di Cesenatico, finalmente c’è uno spiraglio di luce, che consentirà ai titolari, una società formata da due imprenditori della zona, di poter rilanciare l’hotel attraverso un nuovo progetto di gestione. Il Niagara la scorsa estate è stato più volte al centro delle cronache, soprattutto per le lamentele sollevate dai turisti che vi alloggiavano e le proteste del personale dipendente che vi lavorava. Le forze dell’ordine sono più volte intervenute e persino le istituzioni e i funzionari addetti ai controlli sanitari, hanno dovuto fare degli accurati sopralluoghi. La situazione era divenuta insostenibile e la proprietà si è rivolta agli avvocati Luca Boschetti e Diego Franchini per risolvere il problema: "Al fine di tutelare i propri diritti e l’immagine dell’hotel – dicono i legali – purtroppo finito al centro delle cronache durante la stagione appena trascorsa, per quanto successo con dipendenti e clienti, oltre che per i controlli sanitari, i proprietari dell’attività hanno avviato un’azione giudiziaria nei confronti dell’affittuario, per il rilascio immediato dell’attività alberghiera, concessa a quest’ultimo con contratto d’affitto d’azienda. Con ricorso d’urgenza, presentato lo scorso settembre, abbiamo chiesto ed ottenuto dinnanzi al tribunale di Forlì un decreto ’inaudita altera parte’ (il giudice emette un’ordinanza senza la convocazione delle parti e riservandosi di confermare tale ordinanza in un secondo momento), contenente un ordine di rilascio immediato dell’immobile e delle attrezzature".

Il decreto è stato confermato in tempi rapidi dal tribunale di Forlì in via definitiva all’udienza del 10 ottobre scorso; in quell’occasione il giudice ha condannato l’affittuario che era parte resistente non costituita in giudizio, anche alle spese di giudizio per oltre 3mila euro. Il giudice in sostanza ha riconosciuto come sussistenti e provati, i requisiti di legge per poter ottenere il diritto di attivarsi per far valere le proprie ragioni e il grave pregiudizio che gli affittuari potessero rimanere in possesso dell’azienda alberghiera, sostenuti dalla difesa, cioè dal proprietario, considerando anche i conseguenti ed inevitabili danni economici e di immagine della società proprietaria e concedente dell’immobile, che sono stati documentati tramite i legali, anche con i vari articoli della cronaca prodotti in giudizio. Archiviata positivamente la prima fase del ricorso d’urgenza, lunedì il curatore del procedimento di liquidazione giudiziaria ha provveduto a riconsegnare l’immobile ai proprietari.

Giacomo Mascellani