Franco Urbini morto di Covid a Cesena, grave la moglie

Addio al presidente dell’Associazione romagnola ricerca tumori ed ex dirigente sportivo aveva 80 anni. I coniugi non si erano vaccinati

Franco Urbini

Franco Urbini

Cesena, 10 dicembre 2021 - È morto ieri pomeriggio in Terapia intensiva al Bufalini di Cesena, dove era ricoverato da un paio di settimane per Covid, Franco Urbini, 80 anni, presidente dell’Associazione romagnola ricerca tumori di Cesena, nonchè in passato dirigente sportivo. Urbini aveva anche altre patologie pregresse. Anche la moglie è stata contagiata dal virus, è ricoverata, intubata e le sue condizioni destano preoccupazioni nei sanitari che l’hanno in cura. La notizia coglie di sorpresa e lascia sgomenti i tanti che lo conoscevano e stimavano per l’impegno volontario di tanti anni nella prevenzione e nella lotta contro il tumore. E maggiore incredulità suscita l’apprendere che Urbini non fosse vaccinato, così come non si sono sottoposte a vaccinazione la moglie e altri familiari.

«Un uomo che aveva fatto della prevenzione, dei corretti stili di vita e soprattutto dello slogan di Arrt ‘Io gioco d’anticipo’ – è il commento a caldo di alcuni medici che prestano la propria professionalità volontaria in associazione – ci induce a credere che la paura degli effetti collaterali o qualche cattivo consigliere abbiano invece, giocato a suo sfavore. Siamo addolorati naturalmente, perché era una persona corretta, un buon presidente, ma è difficile perdonargli questa contrarietà al vaccino che gli rimproveravamo e che lo ha condotto prima alla sottovalutazione dei sintomi e poi ad un ricovero tardivo e alla morte".

Franco Urbini era stato bancario e presidente dell’Endas, nonché dirigente sportivo della società di basket Carisp 82. Aveva dedicato tanti anni di impegno nel far crescere la struttura scientifica dell’Arrt, garantendo screening per la popolazione, con particolare attenzione alle patologie femminili, non offerti gratuitamente dalla Sanità pubblica. Recente una più fattiva collaborazione con lo Ior. Una volta in pensione Franco Urbini aveva anche aperto un bed and breakfast in pieno centro in città. Aveva suo malgrado guadagnato le pagine di cronaca nel 2012 come figlio di Wally, la donna barbaramente uccisa nella propria abitazione da una vicina di casa.

Lo avevamo intervistato di recente in occasione dei 40 anni di Arrt e in quella circostanza ci aveva detto: "Oggi pensieri, comportamenti e apprensioni di ognuno sono indirizzati verso il Covid-19, il nemico invisibile contro cui combattere. Il mondo è cambiato e lo sarà ancor più in futuro, a prescindere da più o meno ampi e giustificati lockdown, dalla scoperta di vaccini e cure adeguate. Di tumore non ci si ammala per sfortuna o per "casuali alterazioni" del Dna: il suo insorgere risulta collegato a fatti che provengono dall’esterno. L’ambiente in cui viviamo e gli stili di vita adottati intervengono a modificare le nostre cellule . Buona parte dei tumori si può prevenire e, quindi, evitare con la prevenzione e la diagnosi precoce". Queste parole dirette non solo agli adulti, ma anche ai ragazzi delle scuole, dalla materna alle superiori cui l’Arrt ha sempre riservato campagne informative, oggi stridono con il suo comportamento.