
Reato prescritto per i 10 imputati ex appartenenti a Forza Nuova, tra cui Ottaviani .
Tutto prescritto. Tutti prosciolti. È la fine della vicenda giudiziaria che ha coinvolto 10 imputati, ex appartenenti a Forza Nuova, tra cui l’ex segretario regionale Mirco Ottaviani, oggi dirigente del Movimento Nazionale, La Rete dei Patrioti, accusati di aver inscenato un funerale per le vie di Cesena durante la celebrazione di un’unione civile nel 2017.
Ieri in tribunale a Forlì, il collegio ha prosciolto per intervenuta prescrizione tutti gli imputati che parteciparono al funerale inscenato durante le nozze di una coppia gay. Era il 5 febbraio 2017. Si celebrava in Comune il secondo matrimonio tra ragazzi omosessuali. Solo che sul selciato, oltre ai chicchi di riso, volarono polemiche, offese, umiliazioni. Il gruppo di Forza Nuova inscenò una sorta di corteo funebre ai piedi del Comune. Per i manifestanti si trattava di "libertà di esprimere il dissenso", per l’Arcigay "di un atto vile che ha rovinato il matrimonio ai due ragazzi".
I militanti di estrema destra, è emerso in aula, avevano inscenato un finto funerale, portando in spalla una bara per protestare contro l’unione civile dei due uomini gay. In primo grado gli imputati erano stati assolti dall’accusa di aver violato la legge Mancino, ma condannati a una multa di duemila euro per il reato di diffamazione aggravata, nonché al risarcimento di mille euro nei confronti delle parti civili costituite Arcigay Rimini e Rete Lenford Avvocatura per i diritti Lgbt.
Lo scorso ottobre la Corte d’Appello di Bologna ha annullato la sentenza del tribunale di Forlì, disponendo il rinnovo del giudizio di primo grado, per via di un vizio procedurale. I giudici, infatti, emettevano sentenza senza che agli imputati assenti fosse stato notificato l’estratto del verbale d’udienza con la nuova accusa per diffamazione, andando a determinare la nullità del provvedimento per difetto di contestazione. Ieri è stata emessa la sentenza di non doversi procedere, a seguito della prescrizione del reato, che mette la parola fine all’intera vicenda processuale.