Cesena, furto all’edicola in stazione. "Abbandonati a noi stessi"

La titolare: "Secondo colpo in un anno, vetro rotto"

VETRI ROTTI Ecco il punto in cui i ladri hanno rotto la vetrata dell’edicola

VETRI ROTTI Ecco il punto in cui i ladri hanno rotto la vetrata dell’edicola

Cesena, 8 gennaio 2018 - La rabbia non ha argini. I ladri colpiscono a ripetizione nella zona stazione e Angela Magnanini, che dal 2016 gestisce l’edicola della stazione insieme al figlio, si sente abbandonata, indifesa. Nella notte tra venerdì e sabato l’edicola è stata colpita di nuovo, ha suonato l’allarme, la telecamera inquadra un individuo che dal lato binari spacca il vetro poi arraffa quello che c’è: un pugno di euro in monetine da 1 e 2 centesimi, una mazzetta di biglietti per l’autobus (arrivati da poco) e una cassa dell’impianto stereo: «Non ne possiamo più –esclama infuriata Angela Magnanini–, lasciamo la luce accesa, il cassetto in bella evidenza e si vede che non c’è nulla, eppure sono entrati di nuovo. E dire che portiamo via tutto, iniziando dai ‘gratta e vinci’. E’ il secondo colpo che subiamo, il primo appena sei giorni dopo avere preso in gestione l’edicola. Quella volta il bottino fu più consistente. La notte scorsa hanno rubato monetine, biglietti per il bus e la cassa dello stereo di mio figlio, il danno più influente oltre ovviamente alla rottura del vetro».

Continua a ruota libera e scatta il flash back: « Avevano già provato due settimane fa provenendo dall’atrio e prendendo a martellate il vetro. Ma suonò l’allarme, mio figlio e mio padre si precipitarono sul posto e il ladro fuggì». Poi manifesta la propria desolazione e un senso di abbandono totale.

«Noi che lavoriamo in questa zona ci sentiamo abbandonati, non tutelati, chiediamo rispetto. E’ venuta la polfer, denuncerò il furto ma in tanti non lo fanno più, è solo una perdita di tempo».

Allarga il tiro ed evidenzia quello che succede nel parcheggio adiacente riservato agli operatori della stazione: «Lì ormai è il Far West, pochi giorni fa hanno spaccato il vetro dell’Audi del fidanzato di mia figlia; all’interno non c’era nulla, nessuno di noi sapendo quello che accade lascia oggetti di valore. Pochissimo tempo fa erano stati infranti i finestrini di tre autovetture, ormai è un’abitudine».