Genitori mobilitati contro le mascherine

Gruppi e associazioni fanno pressione per la fine dell’obbligo di indossarle in classe: "Molti psicologi e medici sono d’accordo"

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Genitori mobilitati sulle mascherine: alcuni gruppi organizzati e altri informali, ma anche famiglie a titolo personale, stanno chiedendo ai dirigenti di far scendere la mascherina dal 1° maggio, da quando non sarà più obbligatorio l’utilizzo in vari ambiti. Tra i più solleciti nella protesta la Rete nazionale Scuola in Presenza, che a livello romagnolo vede il cooperare di più sigle fra cui ‘Ragazzi a scuola’ di Cesena, a cui aderiscono genitori e anche studenti.

Le lettere con la richiesta di abolirle sono pervenute anche nelle scuole cesenati tenute al rispetto della direttiva ministeriale sull’obbligo della mascherina, anche se vari dirigenti, se potessero avere voce in capitolo, le farebbero abbassare. La referente della Rete, Stefania Montebelli, per conto dei Comitati emiliano romagnoli della rete Scuola in Presenza ha firmato la lettera inviata al Miur insieme all’associazione ContiamoCi, dentro la quale è stata posta anche una mascherina e un dossier di nove pagine con bibliografia scientifica sull’utilità della mascherina che racchiude l’invito a dare credito alla scienza, come già fatto più e più volte dal parte del Ministero alla Salute.

"Siamo ormai gli unici in Europa e fuori a pretendere l’utilizzo delle mascherine dentro la scuola – spiegano i genitori cesenati e romagnoli -. Certo che bisogna essere prudenti e non dobbiamo abbassare la guardia, però è innegabile che la pandemia, oggi, non è la stessa di marzo 2020. Con la fine dello stato d’emergenza molte misure restrittive vengono meno, ma l’Italia è la più lenta a ripristinare la normalità. Il caso che ora ci sta più a cuore è quello delle mascherine imposte a scuola".

"Almeno ora che lo stato d’emergenza è finito, possiamo fermarci a riflettere- mette in luce la referente Montebelli -. Avevamo già fatto presente con una lettera l’8 aprile ai Ministri Speranza, Bianchi, Bonetti, Giorgetti e al presidente Draghi che l’obbligo di utilizzo delle mascherine in ambito scolastico vigeva solo in Portogallo e in Grecia mentre in Francia e in Belgio la mascherina a scuola è stata resa obbligatoria solo per periodi molto limitati. Ora anche il Portogallo ha lasciato cadere l’obbligo. In tante altre parti d’Europa è stato tolto. Psicologi e medici hanno ribadito più volte e con dati, le conseguenze dannose di questo obbligo perpetrato, come disturbi dell’ansia, dell’alimentazione, del sonno, disturbi psichiatrici, autolesionismo. Il ritorno alla normalità è drammaticamente urgente, di cos’altro abbiamo bisogno per convincerci?".

Tra i dirigenti, tenuti a far rispettare la direttiva ministeriale che prevede l’utilizzo della mascherina, c’è chi è convinto che si potrebbe allentare il divieto. "Un gruppo bene organizzato - spiega la preside del liceo classico Simonetta Bini - ha scritto anche al liceo Monti un testo in cui mette in evidenza alcuni elementi che paiono contraddittori chiedendo che si tolga l’obbligatorietà a scuola. Alle superiori la maggior parte degli studenti è vaccinata, si avvicina inoltre il caldo e da pandemico il Covid sta diventando endemico. Troverei dunque ragionevole che fossero tolte, ma i virologi la pensano diversamente".

Andrea Alessandrini