’Giancane’ al Vidia con i suoi brani più famosi

Il cantautore romano si dice "più carico che mai" di tornare a suonare dal vivo e parla di un nuovo album

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di Filippo Aletti

Due mondi apparentemente distanti come il cantautorato e il punk si uniscono nella musica di Giancane, nome d’arte di Giancarlo Barbati, che domanisera si esibirà al Vidia club di San Vittore. L’artista romano porterà sul palco assieme alla sua band i suoi più grandi successi, a cui si aggiungono i brani della colonna sonora di ‘Strappare lungo i bordi’, l’acclamata serie Netflix scritta dal fumettista Zerocalcare. I biglietti sono disponibili sul sito di Dice.

Giancane, cosa vedremo sul palco del Vidia?

"Sarà un concerto molto energico. Assieme a me ci sarà la mia band al completo, con cui suoneremo tutti i nostri cavalli di battaglia. In più, oltre alla sigla della serie ‘Strappare lungo i bordi’, suoneremo qualche brano inedito dal mio prossimo album".

Com’è stato scrivere la colonna sonora di una serie?

"Solitamente in questo ambito agli artisti viene lasciata davvero poca libertà. Michele, cioè Zerocalcare, mi ha invece dato carta bianca, permettendomi di svariare fra tantissimi generi musicali. È un progetto di cui vado molto fiero, anche se la serie completa non l’ho mai vista".

Perché?

"Io e Michele ci conosciamo da tempo, dunque ero lì quando la serie era solo un bozzetto. Possiamo dire che l’ho vissuta in anteprima. Non mi aspettavo venisse fuori un progetto così bello, anche perché in quel periodo non ero molto ispirato".

Aveva il blocco dello scrittore?

"Diciamo che la mia musica e i miei testi pescano molto da ciò che mi accade e da quello che mi circonda. Due anni di pandemia hanno limitato la mia urgenza espressiva, ma adesso sono tornato più carico che mai".

Come descriverebbe il suo stile?

"I miei arrangiamenti si muovono tra il punk e il cantautorato, due generi molto più simili di quanto si possa pensare. Nei miei testi, invece, racconto delle contraddizioni della nostra quotidianità con un’amara ironia, cercando di far riflettere l’ascoltatore su alcuni temi importanti. Secondo me la musica dovrebbe sempre tentare di lasciare qualcosa agli altri".

Effettivamente nel brano ‘Limone’ demolisce il mito degli anni ’80.

"In quel pezzo, scritto sempre con uno spirito ironico e giocoso, criticavo il revival di quelle sonorità da parte della scena indie pop italiana. Svagarsi e divertirsi è fondamentale, però gli anni ’80 non sono stati solo lustrini e brillantini. In quel periodo la droga ha sradicato due generazioni, non dimentichiamocelo".

Dunque quando potremo ascoltare il suo nuovo disco?

"Dopo cinque anni di attesa posso finalmente dire ai fan che teoricamente a fine anno pubblicherò il mio nuovissimo album. Ci ho messo molto a scriverlo, ma sono molto soddisfatto di come si sta sviluppando. Come detto al Vidia suoneremo qualcuno di questi brani, quindi ci sarà una sorta di piccola anteprima".