Ginestreto, gli abitanti vogliono la loro chiesa

I residenti nella frazione di Sogliano determinati nel non perdere un luogo simbolo della zona: "Facciamo appello a tutte le istituzioni"

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di Ermanno Pasolini

La chiesa è inagibile ed è a rischio crollo, ma gli ex abitanti di Ginestreto, frazione di Sogliano al Rubicone, un tempo comune, che li ha visti nascere e crescere e poi andare via nello spopolamento generale delle colline e delle montagne dagli anni ’50 agli anni ’70, vogliono salvarla. Oggi sono rimaste solamente tre famiglie e la maxi discarica che da vent’anni contribuisce a rendere popolare quello che è definito uno dei più grandi siti al mondo per lo smaltimento dei rifiuti. Ma la chiesa è pericolante ed è assolutamente vietato accedervi.

"Nel territorio di quella che è stata, è e sarà sempre la nostra comunità, il degrado è veramente generale – dice un gruppo di una ventina di ex abitanti - Ora si parla di demolire anche la chiesa, perchè risulta essere pericolante. Ci siamo rivolti a tutti, ma non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta. Nel 2015 anche il ministro dell’ambiente Galletti, interpellato sull’argomento, non si è nemmeno degnato di risponderci. Proveremo ancora e contatteremo questa volta i l ministro Franceschini, senza però farci troppe illusioni viste come sono andate le cose in passato. Per poter salvare la nostra chiesa facciamo appello a tutte le istituzioni invitandole ad aiutarci: il Comune di Sogliano, la Sogliano Ambiente, la Curia, la Soprintendenza. Diversamente dovremo rassegnarci alla scomparsa di ciò che resta delle nostre radici, vale a dire la chiesa voluta ed eretta dai nostri antenati. Resterà, speriamo, il cippo che ricorda i 19 caduti per la Patria nella Prima guerra mondiale quella del 1915-1918, senza contare poi i nomi di quelli caduti nell’ultima guerra, che purtroppo non hanno l’onore di essere ricordati".

La chiesa di Ginestreto da tempo è chiusa al culto ed è stata svuotata in quanto il tetto è a rischio crollo. E molte opere nel frattempo sono state trafugate e rubate.

Nel gennaio 2010 la ’Lunetta’ di Ginestreto è tornata a Sogliano sul Rubicone, consegnata alla parrocchia di San Lorenzo essendo appunto inagibile la chiesa di Ginestreto. Una grande pala, di quattro metri per due metri e cinquanta centimetri, rubata nella chiesa di Ginestreto il 13 maggio 2002 e fortunatamente poi ritrovata dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, fu dissequestrata e riconsegnata in seguito al parroco di Sogliano, don Eugenio Facondini, che l’ha in seguito consegnata al seminario di Rimini. Il dipinto a olio su tela raffigura il martirio di Sant’Apollinare era appeso sull’abside, nella lunetta della chiesa di Ginestreto. La tela non è restaurata e versa in cattivo stato di conservazione. La scheda della diocesi di Rimini la indica di ambito romagnolo risalente al primo quarto del 1800 e ha caratteri neoclassici. Potrebbe essere opera di Felice Orlandi (1799-1870), pittore riminese, scolaro del Minardi a Roma e del Capizucchi di Rimini. L’Orlandi fu pittore, scultore, scenografo e decoratore riminese e potrebbe aver dipinto la bella lunetta in gioventù.

Nella chiesa di Ginestreto fu rubata però un’altra tela storica e anche un mobile, mai più ritrovati, così come le campane rubate e finite chissà dove. L’1 maggio gli ex abitanti torneranno per celebrare l’antica festa che risale al 1700. A mezzogiorno andranno tutti a pranzo sotto un tendone, poi ci sarà la messa, la processione e la banda di Perticara che suonerà musica per tutti.