Giochi fatti nel Pd: Bulbi è senza avversari

La direzione del partito ieri sera ha indicato il consigliere regionale come unico nome da candidare per le politiche di settembre

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di Andrea Alessandrini

Massimo Bulbi. È il nome, l’unico nome, che la Direzione del Pd cesenate ha indicato nella riunione che si è tenuta ieri sera nella sede del partito in viale Bovio come candidato preferito per il seggio del collegio uninominale di Forlì-Cesena alla Camera per l’alleanza di centrosinistra alla cui costituzione sta lavorando il segretario nazionale Enrico Letta. Nome che sarà inviato al partito regionale che si prenderà due settimane di tempo per valutare le preferenze fatte pervenire dalle federazioni territoriali per poi procedere con la scelta della candidature in vista della presentazione delle liste, attorno al 20 agosto, che saranno in lizza per le politiche del 25 settembre prossimo. Non c’è ancora l’ufficialità, ma al momento dell’apertura della riunione era questo il decisissimo orientamento sulla convergenza unitaria da parte del parlamentino dem cesenate (fanno parte delle direzione oltre cinquanta membri eletti più una parte di aventi diritto) sulla persona del consigliere regionale eletto nel 2020.

Bulbi, nato a Roncofreddo 60 anni fa, iscritto alla Democrazia Cristiana fin da ragazzo, nel Pd dalla fondazione del 2007, è stato presidente della Provincia di Forlì-Cesena dal 2004 al 2014, sindaco di Roncofreddo (come lo fu il padre Cleandro) dal 2014 al 2019. Da molti anni collabora strettamente e coltiva una salda amicizia personale con il segretario nazionale del Partito Democratico Enrico Letta, valore aggiunto che si accompagna al pieno sostegno dentro il partito e alla riconosciuta capacità, grazie a una articolata rete di relazioni e di vicinanza al territorio, di intercettare consensi anche fuori dal perimetro del Pd.

La scelta di indicare la candidatura unica non significa che non ci fossero dentro ai dem cesenati altri profili accreditati, come ad esempio la stimata consigliera regionale Lia Montalti, ma si è voluto privilegiare una scelta unanime, che è di per se stessa già un segnale significativo di un partito locale non diviso in correnti, ed evitare inoltre che proponendo una rosa di nomi, l’eventuale individuazione,,, qualora ci si orientasse su un candidato di provenienza cesenate per il collegio di Forlì-Cesena, possa scaturire da una scelta indipendente d agli organi territoriali. "Il Partito Democratico territoriale è unito, marcia in una unica direzione – ha afferma il segretario di Federazione Nicola Dellapasqua poche ore prima della Direzione – ed è certo di poter suggerire un profilo di massima affidabilità per la candidatura". La direzione del Pd ha anche affrontato la questione cruciale della costruzione dell’alleanza, che tutti auspicano il più possibile ampia e competitiva come si prefigge di realizzare il segretario Letta. C’è anche una parte di dem, vista la complessità della sfida elettorale con il centrodestra e la decisività della posta in palio, non lesinerebbe sforzi straordinari per provare a riallacciare contatti anche con il M5S. Sempre ieri sera si è tenuta la direzione del Pd forlivese da cui sarebbe scaturita l’individuazione di una rosa di nomi candidabili di entrambi i generi. Così è avvenuto per le altre federazioni provinciali dell’Emilia Romagna. Ora la palla passa al partito regionale.

Lunedì scorso il consigliere regionale Massimo Bulbi aveva incontrato al Grand Hotel di Cesenatico una rappresentanza di persone a lui vicine, del partito e non, fra cui sindaci, amministratori territoriali e personaggi di spicco del partito per il secondo resoconto dell’attività annuale in consiglio regionale, ma il tema della caduta del Governo e delle elezioni anticipate si è conquistato la scena con interventi incentrati su istanze programmatiche e alleanza, senza riferimenti alle candidature locali.