ELIDE GIORDANI
Cronaca

Giornata mondiale senza tabacco: "Le sigarette bruciano i polmoni"

Sono oltre 193mila i romagnoli con il vizio del fumo: quasi il 30% è affetto da una patologica cronica

Elisa Paolucci, responsabile del servizio di Pneumologia dell’ospedale Bufalini

Elisa Paolucci, responsabile del servizio di Pneumologia dell’ospedale Bufalini

"I danni da fumo incidono sui polmoni come una bruciatura su una spugna. Resta per sempre e progressivamente il polmone diventa nero come se fosse bruciato". Parola di pneumologa, la dottoressa Elisa Paolucci, responsabile del servizio di Pneumologia e Endoscopia Bronchiale dell’ospedale Bufalini. Non è uno stigma gettato addosso al tabagista, ma un allarme per la salute. Basta per restare lontani dalla sigaretta? No. Se è vero che la sigaretta (dati Ausl Romagna) continua a essere una cattiva abitudine per il 26% dei romagnoli. Ossia una persona su quattro, che significa 193 mila individui tra i 18 e i 69 anni. E’ per loro la giornata mondiale senza tabacco che si celebra domani con alcune iniziative fissate per oggi. Ma restiamo ai dati: nel biennio 2022-23 la prevalenza di fumatori di sigaretta è stata più alta tra gli uomini, in particolare i giovani adulti (fino al 29% tra i 18-24enni), le persone con scolarità fino alla media inferiore (31%) e le persone con molte difficoltà economiche (47%). Dal 2019 al 2023 la prevalenza di fumatori tra le persone con 18- 69 anni affette da almeno una patologia cronica in Ausl Romagna risulta essere del 29%, pari ad una stima che supera le 38mila persone. Quasi un quarto (21%) di chi fuma sigarette tra i 18 e 69 anni è forte fumatore (20 sigarette o più al giorno), mentre il 4% risulta fumatore occasionale (meno di una sigaretta al giorno).

L’abitudine al fumo inizia precocemente: dall’indagine sulla popolazione in età scolare (2022) emerge che fuma sigarette lo 0,5% di chi ha 11 anni, il 6% a 13 anni e il 24% a 15 anni di età. La percentuale sale al 29% tra i 18-24 anni, al 28% nei 25-34enni per poi calare al 14% tra i 70-79 anni e al 4% dopo gli 80 anni. Non stupisce dunque che sia di gran lunga il tabacco la sostanza che causa più decessi tra chi ne abusa, seguito dall’alcool ma molto distanziato, mentre la morte per abuso di droghe si colloca al nono posto. Eppure i tabagisti che ricorrono alle cure dei dipartimenti delle dipendenze patologiche dell’Asl Romagna sono pochi. E’ evidente che il tabagismo non viene riconosciuto nella sua pericolosità. Nel 2021 ne sono stati presi in cura 4.844, di cui 722 a Cesena, 767 a Forlì, 1.503 a Rimini, 1.852 a Ravenna. Ed ecco un’altra statistica allarmante: i tumori del distretto testa-collo rappresentano il settimo tipo di cancro più comune in Europa, circa la metà dei tumori del polmone ma due volte più comuni del cancro del collo dell’utero. E il tabagismo ne è correlato. Che fare dunque? Intanto fare riferimento ai Centri Antifumo dell’Ausl Romagna che organizzano corsi gratuiti per aiutare chi vuole smettere. Si tratta di un supporto di gruppo o individuale con approccio multi disciplinare (psicologico e medico-farmacologico) con l’obiettivo di liberare il fumatore dalla dipendenza da nicotina. La persona viene seguita nel tempo con controlli periodici, anche per la prevenzione delle ricadute. Tra oggi e domani sono diverse le iniziative a disposizione. A Cesena, oggi, dalle 9 alle 13, gli operatori del Centro Antifumo saranno presenti nell’atrio del Bufalini on informazioni e consigli. Domani a Cesenatico, presso la Casa della Comunità di via Abba 102, sono previsti approfondimenti informativi.