Giro d’Italia, un’emozione di pochi secondi

Entusiasmo per il rapidissimo passaggio della corsa rosa, ma anche lamentele per il blocco del traffico scattato due ore prima

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di Luca Ravaglia

"Lo so, mi passeranno davanti in una manciata di secondi, ma sono venuto ugualmente, perché le emozioni del Giro d’Italia visto in presa diretta sono incredibili".

Parola di tifoso appostato sulla rotonda tra la via Emilia e via Costa, nel cuore della città. Ha ragione: la carovana in rosa gli sfreccia davanti - due fuggitivi a parte - compatta e rapidissima, con la partenza di Santarcangelo alle spalle e il traguardo di Reggio Emilia nel mirino. Giusto il tempo di un paio di scatti col telefonino e un grido di incitamento. dopo di che arrivederci alla prossima volta.

Gli atleti del Giro d’Italia ieri si sono presentati nel nostro territorio pochi minuti dopo la partenza avvenuta alle 12.30, attraversando prima Savignano e poi puntando verso la città. L’itinerario era tutto ricavato sulla via Emilia, come accade quasi sempre in occasione delle tappe in cui il gruppo passa per Cesena senza fermarsi.

Così gli appassionati si sono disseminati in vari punti, studiando le inquadrature più accattivanti: è stato particolarmente gettonato per esempio il sovrappasso in zona Zuccherificio, nelle vicinanze del quale era appostato anche l’ex sindaco Giordano Conti.

Una manciata di secondi di spettacolo e ore di preparazione per consentire lo svolgimento in sicurezza della gara. Ne è valsa la pena? Questione di punti di vista, come sempre. Anche perché nei fatti alcuni veicoli sono riusciti a percorrere la via Emilia fino a pochissimo tempo prima del passaggio della corsa, mentre altri, in particolare quelli che provenivano da Forlì e cioè che andavano contromano rispetto alla direzione dei ciclisti già alle 10.30 sono stati costretti a prendere direzioni alternative.

Il tutto senza considerare i sempre presenti e incorreggibili automobilisti che si ritengono in diritto di ignorare le transenne di divieto d’accesso, finendo poi per trovarsi davanti agli agenti della polizia locale e alla necessità di escogitare pirotecniche soluzioni alternative per allontanarsi dalla zona offlimits.

Inevitabili invece gli incolonnamenti in corrispondenza del passaggio della corsa.

A proposito di itinerari in rosa, agli appassionati di ciclismo non sfugge il fatto che un arrivo di tappa a Cesena manca da diversi anni, dal 2008, per la precisione (nel 2006 c’era stata una partenza e nel 2004 sia arrivo che partenza). Questione ben diversa per Bagno di Romagna, scelta nel 2021 e nel 2017 e Cesenatico (2020 e 2010).

E’ doveroso precisare che la scelta delle città di arrivo e di partenza della carovana non dipende dal ’peso politico’ delle città, ma in primis dalla disponibilità a sostenere non irrilevanti investimenti economici nell’ottica della visibilità e promozione turistica.

Con un’ultima postilla: il Giro a Cesenatico del 2020 ha percorso lo stesso tracciato della Nove Colli della quale ricorreva il 50 esimo anniversario, mentre il rapido bis di Bagno di Romagna è stato propiziato prima di tutto dal grande appeal riscosso durante il primo arrivo, quando l’intera comunità si era rimboccata le maniche per allestire uno spettacolo da applausi.