Gli angeli della movida: "Non siamo sceriffi"

Sabato sera in centro storico hanno debuttato i quattro street tutor: "Le maniere forti non servono, ma facciamo rispettare le regole"

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di Luca Ravaglia

Appuntamento alle 22 davanti al duomo. E’ da qui che inizia la prima notte in pettorina rifrangente gialla, col logo del Comune stampato sul petto e l’intento di vigilare sulla sicurezza della comunità. Senza armi, ma in stretto contatto con tutte le forze dell’ordine del territorio. Sabato sera gli ‘street tutor’ sono sbarcati in città, dove resteranno per i prossimi tre mesi, fino al 31 dicembre, nell’ambito di un servizio sperimentale avviato da Palazzo Albornoz con l’intento di aggiungere un tassello nel presidio alla comunità. "Il nostro territorio – ha spiegato l’assessore alla sicurezza Luca Ferrini, che ha partecipato alla prima uscita del gruppo – fortunatamente non deve fare i conti con criticità particolari, ma è importante dare risposte a 360 gradi rispetto ai temi che spaziano dalla quiete legittimamente chiesta dai residenti al rispetto della legge, garantendo a tutti il diritto di trascorrere in serenità i fine settimana in città". Niente ‘sceriffi’, dunque, ma professionisti del settore, che sanno individuare criticità, magari restando a presidiare la zona fino al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine. A curare il servizio sarà l’azienda Pj Investigation, attiva nello specifico settore da un paio d’anni e recentemente reduce da esperienze analoghe a Cattolica e Bellaria. "Al momento - ha aggiunto Ferrini – partiamo con quattro operatori che si divideranno in due gruppi da due e che il giovedì, il venerdì e il sabato sera dalle 22 alle 2 di notte si muoveranno a piedi in centro storico, vigilando su tutto ciò che vedono. La loro presenza permetterà di effettuare segnalazioni ancora più tempestive alle forze dell’ordine, in un contesto nel quale la rapidità di intervento è sempre cruciale".

In effetti sabato sera, oltre all’assessore Ferrini e al dirigente del settore Matteo Gaggi, era presente anche la polizia locale, con la quale sono stati presi i primi accordi logistici: al termine di ogni serata il gruppo invierà al comando un report per segnarle eventuali interventi o criticità riscontrate. Fermo restando il fatto che le situazioni d’emergenza verranno ovviamente gestite nell’immediato. Il ‘battesimo’ pare essere andato nella direzione giusta, a partire dall’innegabile ‘impatto visivo’ degli street tutor, che hanno attirato l’attenzione di diverse persone, che li hanno avvicinati per chiedere informazioni sul loro operato. La serata si aperta lungo corso Garibaldi, tallonati da un giovane in bici armato di cellulare che con toni un po’ sopra le righe, effettuava valutazioni sue. Non sono serviti interventi, sono bastate un paio di occhiate. Come con chi lungo lo stretto vicolo Serraglio era propenso a farsi largo a colpi di spalle. Un monopattino lasciato in mezzo alla strada riposizionato in modo più adeguato e poi via verso il resto della città, dai Giardini Savelli alla Barriera, per rientrare lungo corso Sozzi e piazza del Popolo. A ciclo continuo, fino al cuore della notte.

"I nostri trascorsi sono nei più svariati ambirti del mondo della sicurezza, dalle discoteche ai locali privati, fino agli stadi. Sappiamo come muoverci: le maniere forti non sono mai la risposta giusta, molto meglio essere educati, mantenendo però fermezza. Il messaggio è chiaro: le regole sono fatte per essere rispettate".