Gli ’Equ’ tornano con note rock progressive

Il gruppo dalla carriera ventennale aprirà la rassegna ’Canzoni attorno al fuoco’ al circolo ’Le cantine di Villa Nellcote’ con tante novità

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di Filippo Aletti

Sarà la reunion degli ’Equ’ a inaugurare domani dalle 21 la rassegna ‘Canzoni attorno al fuoco’ del circolo Le cantine di villa Nellcote di via Roversano. La band, nota per le proprie sonorità rock progressive, presenterà al pubblico nuove versioni dei propri brani storici.

Gli altri appuntamenti della rassegna, che si svolge ogni mercoledì del mese di giugno, prevedono Giorgio Ciccarelli (ex chitarrista degli Afterhours), Massimo Giangrande, The Niro e Diego Veronese.

Gabriele Graziani, voce degli Equ, siete pronti per tornare in concerto dopo diversi mesi di stop?

"Negli ultimi due anni le restrizioni ci hanno impedito di esibirci al meglio, quindi per noi è bellissimo poter ripartire proprio da villa Nellcote, che è un po’ casa nostra. Per l’occasione sul palco saremo in quattro, cioè io, Vanni Crociani, Mirco Berlati e Alessandro Padovani. Posso dire che ci saranno diverse sorprese".

Tipo?

"Ci saranno tanti brani del nostro passato che abbiamo deciso di trasformare in composizioni rock progressive, a volte stravolgendo le canzoni originali.

In più in scaletta ci sarà spazio per ‘Attraverso’, brano che abbiamo scritto per Max Gazzé e pubblicato nel suo ultimo disco".

Dunque sarà un concerto completamente nuovo?

"È un esperimento in cui ci mettiamo alla prova per cercare di dare nuova linfa a progetti meno recenti. Faremo anche tre cover del grandissimo Luigi Tenco, un artista che è stato rifatto in tanti modi, ma mai in questa chiave. Sarà una bella sfida".

Effettivamente Tenco, uno dei cantautori italiani più vicini alla sperimentazione del jazz, si presta bene a una sperimentazione di questo tipo.

"Esattamente, è una sfaccettatura che questo artista, se ne avesse avuto la possibilità, magari avrebbe approfondito. In ogni caso i suoi testi e le sue melodie restano attuali e potenti ancora oggi, è il pioniere dello spirito alternativo. Per noi è importante in questa nostra nuova veste mantenere un filo conduttore con qualcosa che è senza tempo".

Ormai avete alle spalle più di vent’anni di carriera, quali sono i ricordi a cui tenete di più?

"Sicuramente aver vinto premi blasonati come il Bindi o il Lauzi ci fa tanto piacere. Però, forse, le esperienze più belle furono a Sanremo, nel 2005 nella competizione per i Giovani e dieci anni dopo al premio Tenco. Nel corso di questi anni ci siamo tolti tante soddisfazioni".

Dopo questo concerto tornerete definitivamente in pista?

"La pandemia purtroppo ha tagliato le gambe ad un nostro progetto su Dante, a cui abbiamo dedicato il nostro ultimo disco, quindi ci ha poi costretto a fermarci per diverso tempo. La nostra volontà è quella di suonare con questa nostra nuova veste, quindi l’obiettivo sarà di organizzare un piccolo tour. Vedremo cosa succederà".