di Andrea Alessandrini Fu vera gloria la ripartenza del cinema d’estate anche nel cesenate, con il rifiorire delle presenze nelle arene accanto alla sale che proiettano prime uscite di alto livello? Maurizio Paganelli, imprenditore cesenate del settore può parlare da un osservatorio strutturato: è gestore dell’Aladdin di Cesena e della multisala Cineflash di Forlimpopoli, nonché socio dell’Astoria e del Saffi di Forlì, dell’arena Eliseo di Forlì. È inoltre nella cordata di tre imprenditori che si è aggiudicato il bando del comune di Cesena per l’arena San Biagio a palazzo Guidi. Paganelli, il bilancio fin qui delle proiezioni all’arena è stato positivo. Il ritorno al cinema si sta consolidando? "C’è una graduale ripresa, nelle sale e alle arene, ma non siamo tornati ai livelli del prepandemia. Il problema non è nelle pellicole, ma nell’atteggiamento degli spetttatori. Vanno riacquisite la fiducia e la serenità degli utenti adulti e di una certa età". Da ricostruire dopo la pandemia? "Sì, è questo il punto. Si sono disabituati al cinema. Ci sono ancora timori per i contagi, ma la questione è strutturale: due anni di lock-down, restrizioni, mascherine hanno lasciato il segno". Col Covid non si scherza. "Ma vede, in Spagna le chiusure dei cinema sono avvenute per zone, dove c’erano più positivi. In Francia hanno chiuso prima i ristoranti e poi i cinema. Da noi l’inverso: i cinema sono stati quelli che ci hanno rimesso di più, anche se non ci sono stati contagi. Vittime predestinate". Pienoni durante le proiezioni, quest’estate? "I grandi film attirano: ’Top Gun’ ha fatto centro. L’arena San Biagio si riempie solo con gli eventi, ad esempio la serata con Pif che ha presentato il film". Lei continua a girare il mondo per presentare il film ’Est, Dittatura Last Minute’, di cui è coproduttore, finito di girare prima dell’arrivo della pandemia, uscito tardi e che ha collezionato molti premi. "Dopo la nascita dei miei figli, è stata la gioia più grande della mia vita. Dal 2 al 6 agosto andrò in Californiaa, dove è in lizza per il ’San Diego Moving Award’ e poi lo porterò nelle città imperiali del Marocco". Il film le ha procurato anche grattacapi. "Ho investito tanto e non farò la patta, ma questo film mi ha dato soddisfazioni impareggiabili. Sa che glielo dico?". Che cosa? "Vogliamo fare il sequel".