"Grande sostegno alla mia battaglia"

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Una donna spezzata che ha saputo trasformare un dolore inestinguibile in aiuto a chi vive lo stesso dramma. Marisa Degli Angeli, fondatrice e vice presidente dell’Associazione Penelope che affianca i familiari delle persone scomparse, ha reagito così alla tragedia di una sparizione che le ha scavato una voragine nel cuore, quella della figlia Cristina Golinucci, avvenuta 30 anni fa.

Come ha accolto la notizia dell’assegnazione del premio Malatesta Novello?

"Con stupore, sorpresa e grande riconoscenza. E’ il segno tangibile che Cesena non ha dimenticato mia figlia e mi accompagna ancora e sempre nella speranza di trovare, almeno, la sua tomba. E’ anche la dimostrazione della considerazione verso Penelope attorno a cui ruotano anche tanti altri volontari in Italia e non solo a Cesena. Ho trovato grande solidarietà e sostegno da parte dell’amministrazione comunale e del sindaco Lattuca".

Quali sono state le azioni concrete in questa direzione?

"Un giardino intitolato a Cristina, tra le case di Ronta dove viviamo e da cui mia figlia è uscita il primo settembre del 1992 per non tornare mai più. Una messa officiata dal vescovo monsignor Regattieri e un mare di solidarietà e vicinanza da parte di centinaia di persone".

Quanto le è stata di aiuto questa solidarietà?

"Insieme alla mia fede, che non è mai venuta meno, è stata il sostegno alla mia vita in questi anni. Ciò che mi ha aiutato ad andare avanti. Anche quando è morto mio marito. Sarei partita missionaria e avrei lasciato questi luoghi se non avessi avuto un’altra figlia a cui stare accanto. E’ andata bene così. Non avrei mai contribuito a fondare Penelope e aiutare tante persone che vivono la disgrazia di un caro che scompare nel nulla, una sofferenza inimmaginabile che non trova mai consolazione".

e.g.