Gruppo di ciclisti falciato da una moto

Il centauro di 67 anni e uno sportivo di 59 sono morti nel violento impatto tra Borello e Borgo Rose. Altri due feriti lievi

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di Annamaria Senni

Uno scontro fatale avvenuto in un pomeriggio assolato di primavera che si è trasformato nel giorno più nero, e tragico, che mai potesse esserci. Ieri, poco dopo le tredici, un terribile impatto tra un motociclista e un ciclista, avvenuto sulle strade tra Borello e la frazione di Borgo Rose, è costato la vita a entrambi i conducenti dei mezzi. Provenivano da due direzioni opposte, tra loro non si conoscevano, uniti solo da due tragici e, maledettamente identici, destini. Il sinistro è avvenuto nella zona collinare di Borello. Un posto molto frequentato dai ciclisti, soprattutto in questo periodo dell’anno. Sulle due ruote, in tanti si preparano alla Nove Colli, chi del posto e chi proviene anche dall’estero per macinare chilometri sulle gambe e affrontare la storica e impegnativa gara di fine maggio. Ieri erano usciti sfruttando la bella giornata di sole. Un gruppo di sette ciclisti stava circolando in via Linaro in direzione Borello. Non si sa ancora se le bici procedessero ordinate su un lato della strada, in fila indiana, o come spesso succede si fossero un poco allargate. Quello che si sa è che un motociclista stava, in quell’esatto momento, provenendo in direzione contraria. La strada fa una curva in quel punto e il centauro, che era in sella alla sua Aprilia Tuono Mille, ha urtato violentemente contro il terzo e il quarto ciclista del gruppo. Quest’ultimo morto sul colpo. Stessa tragica sorte per il motociclista. E qui il sole del sabato si è spento per sempre per entrambi. Una delle due vittime, il centauro Adriano Giorgi di 67 anni, abitava a Borello in via Luzzena e aveva una grandissima passione per la moto. Era da poco uscito di casa, solo pochi chilometri quando la sua corsa è finita per sempre. Un bravissimo padre di famiglia, un muratore in pensione, con l’hobby del lavoro nei campi. Lascia nello sconforto più totale la moglie e due figli ormai quarantenni: un maschio che lavora come camionista e una femmina. Amato e rispettato dalla gente del posto, Adriano Giorgi si era trasferito da anni a Borello, originario di Civitella di Romagna.

"Era una persona dal carattere tranquillo che si era fatto volere bene da tutti – raccontano i clienti del bar che l’uomo frequentava – sempre disponibile e gentile, aperto e simpatico, sempre pronto a una battuta e a un sorriso, un amico che lascerà un grande vuoto in tutti noi". Ieri nel pomeriggio, molte persone si sono riunite attorno alla casa dove abitava Adriano Giorgi, per dare un conforto e un abbraccio ai familiari. Il ciclista che è morto sotto gli occhi dei compagni di sella, è un manager ravennate con la passione per la bicicletta, Marco Iannone di 59 anni.

Nel luogo dell’incidente, avvenuto nella strada provinciale 29, si sono precipitati immediatamente gli agenti della Polizia Locale di Cesena, che hanno effettuato i rilievi e conducono le indagini su questo terribile incidente stradale. Ancora la dinamica non è chiara, anche se dai primi elementi raccolti e dalle testimonianze fornite dai compagni di allenamento del ciclista, pare che la moto nell’affrontare una semicurva abbia invaso la corsia dei ciclisti. "Purtroppo questa disgrazia ci richiama all’assoluta importanza di usare prudenza nel riavviare le tipiche attività della stagione estiva, come uscire in moto o in bici –osserva il comandante della Polizia Locale cesenate Andrea Piselli – è necessaria infatti una perfetta messa a punto dei veicoli, che magari sono stati fermi durante la pausa invernale, prima di rimetterli in strada. La ripresa dell’attività sportiva con bici e moto, dopo un periodo di pausa, necessita di un controllo scrupoloso".