Ha un tumore da dieci anni: "Ma so che lo sconfiggerò"

Claudia ha già subito sei interventi ma non è ancora riuscita a debellarlo. Per i medici è un caso raro. Lei non molla: "Vedo un futuro con molti sogni da realizzare"

Migration

di Ermanno Pasolini

Da quasi dieci anni lotta contro un tumore e ogni volta che il "maledetto" si presenta lei è sicura di sconfiggerlo. Claudia Antonelli 56 anni, di Savignano sul Rubicone, agente immobiliare con ufficio a Igea Marina, a 5 anni rimane orfana del babbo Gino morto a 31 anni per un tumore e viene allevata dalla mamma Prima fra mille premure. Claudia si sposa, il matrimonio finisce presto e si risposa ritrovando la serenità con Alessandro.

Come e quando ha scoperto di avere un tumore?

"Nel 2013 a seguito di un normale controllo Asl per la prevenzione del tumore al seno. Mi hanno trovato un carcinoma maligno, un male silenzioso che solitamente si scopre quando ormai è in stato avanzato e le cure fanno ben poco".

Primo intervento?

"A maggio 2014 al Bufalini, dopo la chemioterapia per ridurlo e sconfiggerlo. Poi sono arrivati i linfonodi sotto l’ascella che mi hanno tolto con la mastectomia di entrambi i seni e la loro ricostruzione".

Quanti interventi ha subito finora?

"Sei, tutti al Bufalini, perchè purtroppo periodicamente questo terribile animale si ripresenta. Gli ultimi in gennaio e marzo".

Ora ha la protesi mobile?

"Va meglio di prima. Non è il seno che distingue una donna, ma il cervello che penso di avere per aver affrontato la vita a muso duro".

Come sta ora?

"Bene. Devo continuare la chemioterapia ogni tre settimane. Dopo due cicli di ’radio’ e di chemio si sono rotti i denti, le retine, le unghie. Ho dovuto ricostruire tutto".

Cosa dicono i medici?

"Che sono un caso raro da studiare, perchè neppure loro si spiegano il ritorno periodico della malattia".

Ha pensato che ci possa essere un fattore ereditario?

"No. Ho fatto anche il test genetico. Il mio tumore è più imputabile allo stress e ai dispiaceri".

Continua a lavorare?

"Sì. Anche dal letto di ospedale. Stavo per entrare in sala operatoria e mio marito rispose a un cliente che mi cercava e io dissi di richiamarmi quando sarei uscita dalla sala operatoria e risvegliata dall’anestesia".

Cosa dice a che si trova in una situazione come la sua?

"Occorre fare tanta prevenzione. Non bisogna mollare mai e poi la medicina principale è non pensare alla malattia, perchè quello è compito del mio chirurgo Leonardo Lucchi del Bufalini e della mia dottoressa Anna Fedeli e poi tutto il team che mi ha sempre seguita".

Come vede il suo futuro?

"Pieno di sogni che devo ancora realizzare con una vita lunga, tanto che io dico sempre ai medici: ‘Fate meglio che potete, tanto io arrivo a cent’anni’".