Per contrastare la siccità arriva a Cesena un progetto di Hera, studiato per irrigare i campi. Si tratta di un prototipo tecnologicamente avanzato (che Hera ha sviluppato in collaborazione con Enea, Università di Bologna e Irritec) in grado di depurare le acque reflue allo scopo di utilizzarle per irrigare e fertilizzare i campi coltivati, con benefici concreti in termini di maggiore disponibilità idrica, apporto di nutrienti, riduzione dei concimi chimici, sostenibilità ambientale e qualità della filiera depurativa.
L’innovazione, che rientra nell’ambito del progetto Value Ce-in finanziato dalla Regione e dal Fondo Sviluppo e Coesione, è stata testata su un campo sperimentale con 120 colture fra pesche e pomodori da industria, presso l’impianto di depurazione di Hera a Cesena. I risultati raccolti a valle della fase sperimentale confermano la qualità delle acque depurate a fini agricoli.
Diversi i benefici derivanti dal progetto che verrà presentato da Hera in occasione del Wordl Water day (la Giornata mondiale dell’acqua) che si celebra oggi, come ogni anno, il 22 marzo: dalla disponibilità idrica, all’apporto di nutrienti, dalla riduzione dei concimi chimici alla sostenibilità ambientale. "Questa sperimentazione si inserisce all’interno delle strategie del Gruppo Hera che puntano a un uso sempre più efficiente delle risorse, con riduzione dei consumi, soluzioni per la circolarità e il riuso – spiega Susanna Zucchelli, direttore Acqua del Gruppo Hera - il depuratore di Cesena rappresenta un esempio concreto di economia circolare nell’ambito del ciclo idrico, sia in termini di una tangibile e sicura possibilità di riutilizzare le acque reflue depurate per scopi agricoli, sia per la valorizzazione e il recupero di prodotti secondari dai fanghi di depurazione".
Il progetto è stato coordinato dal laboratorio Enea di Tecnologie per l’uso e gestione efficiente di acqua e reflui. "I risultati ottenuti nell’ambito del progetto - sottolinea Luigi Petta, responsabile del laboratorio Enea - potrebbero supportare l’applicazione dello schema del prototipo a tutti gli impianti di depurazione e la diffusione di pratiche di riuso a vantaggio di tutti gli stakeholder di filiera, dai gestori d’impianto ai consorzi di bonifica fino al settore dell’automazione, controllo e misurazione. Si raggiungerebbe così l’obiettivo di garantire una fonte idrica non convenzionale e sicura e fornire al contempo un apporto di elementi nutrienti alle colture, in linea con i nuovi indirizzi comunitari in vigore dal 2023".
Annamaria Senni