"Ho salvato i bimbi dall’inferno di Mariupol"

Luca Manuzzi in collaborazione con la Papa Giovanni XXIII ha portato in Italia 63 orfani ucraini: "Fieri di aver dato il nostro contributo"

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di Annamaria Senni

Bambini orfani e soli finalmente in Italia. Il piccolo grande carico umanitario con 63 bambini orfani ucraini provenienti da Mariupol e Kramatorsk è da pochi giorni atterrato in Italia. Il volo aereo è stato organizzato dall’associazione ‘Papa Giovanni XIII’ e da ‘Viaggi Manuzzi’ di Cesena, con l’assistenza del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della rete diplomatica italiana in Ucraina e Polonia. Sono bambini e ragazzi dai quattro ai sedici anni, provengono dagli orfanotrofi di Mariupol e Kramatorsk. Dai territori martoriati dalla guerra sono riusciti ad ottenere l’accoglienza in Italia. Oltre ai 63 bambini e ragazzi orfani, c’erano sul volo i loro accompagnatori: altre 21 persone tra cui i tutori dei minori ed alcuni educatori con i loro figli, per un totale di 84 persone. Diretto in Sicilia, il volo della compagnia aerea Ita organizzato dall’agenzia Viaggi Manuzzi, è partito dalla Polonia il 12 maggio alla volta di Trapani.

"Si tratta del più numeroso gruppo di orfani evacuato dall’Ucraina dall’inizio del conflitto – spiega Luca Manuzzi titolare dell’omonima agenzia viaggi a Cesena – e noi siamo molto fieri di aver aiutato e di aver dato il nostro contributo". Prima della guerra, in Ucraina erano 98mila i minori ospitati in 630 istituti. "Ci sono anche bambini disabili tra i giovani profughi che sono arrivati in Italia – continua Luca Manuzzi – i più fragili sono coloro che stanno pagando il prezzo più alto di questa guerra, dai bambini agli anziani, dai disabili ai civili".

L’intenzione è quella di assistere i rifugiati vulnerabili e aiutarli a lasciare il loro paese. L’impegno dell’associazione Papa Giovanni XIII è di proteggere i minori, in particolare quelli non accompagnati e trasferirli in luoghi sicuri. I bambini sono stati trasferiti per ora in quattro strutture: a Trapani, Modica, Catania e Alcamo. Sono in tutto 37mila i minori giunti in Italia dall’inizio del conflitto. "Molti di loro erano scossi prima della partenza, vengono dalle zone più afflitte della guerra – aggiunge il segretario generale della Comunità Papa Giovanni XIII, Giampiero Cofano – però già alla frontiera alcuni giocavano ed erano sorridenti, come i nostri figli quando vanno in gita. Hanno iniziato a dire le prime parole in italiano: ‘ciao’ e ‘Italia’. Questa è una grandissima operazione di pace".

I bambini ucraini potranno essere presi in affido da famiglie italiane e accolti in case private oltre che nelle strutture preposte, oppure tornare in Ucraina quando le condizioni del paese lo permetteranno. "Se la pace dovesse tornare domani sarei già pronto a riportarli nella loro terra – continua il segretario generale della Papa Giovanni, Giampiero Cofano - poi se non si dovessero presentare le condizioni di sicurezza a breve, li accoglieremo per tutto il tempo necessario".