"Ho trasformato casa mia in un ristorante"

Il fenomeno degli ’home restaurant’ si è diffuso anche nel cesenate: Erika Scotton fa scoprire i sapori indiani nel suo salotto

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di Annamaria Senni

Aprono le porte delle loro case e ‘giocano’ a trasformarle in un ristorante. Con le loro ricette, gli ingredienti segreti, i sapori da tramandare e far assaggiare agli ospiti, attirano gli amanti della buona cucina. Conoscono aneddoti affascinanti e divertenti, scelgono scrupolosamente il menù e decidono cosa far spendere. Il punto di forza delle loro ‘home restaurant’ è la loro casa, con i colori, gli arredi, le particolarità e soprattutto il calore del casolare domestico. A ‘L’India a casa mia Home Restaurant’, a Zadina a Cesenatico, si respira un profumo di oriente appena si varca la soglia di casa. Sorridente e sicura, Erika Scotton 42enne di Cesenatico, originaria della Lombardia, indossa un grembiule o più spesso una giacca da cucina con ricamato il logo della sua pagina Facebook, che le ha garantito una pubblicità vincente assieme al passaparola. Il fenomeno degli ‘home restaurant’ è nato negli Stati Uniti all’inizio del 2000, e pian piano si è diffuso anche in Italia. Consiste nell’entrare nella casa dove vive uno chef per una cena. Pochi coperti, menù curati, con il padrone di casa che ospita e cucina regalando un’esperienza unica di sapori.

"L’idea di aprire il mio home restaurant a Cesenatico è partita 4 anni fa causalmente – dice la chef Erika Scotton - ho sempre cucinato indiano, perché ho vissuto a lungo in India. Là ho imparato dalle persone del posto la cucina. Una volta tornata in Italia mi sono informata e ho scoperto l’esistenza dell’home restaurant e, grazie alla mia commercialista Ilaria Saibene, che mi ha aiutato con la burocrazia che non è cosi semplice per questi tipi di ristoranti, sono riuscita a realizzare il mio sogno creando una regolare attività". L’attività degli home restaurant deve essere caratterizzata dall’occasionalità nelle prestazioni, non si può quindi pensare di tenere aperte le porte di una privata abitazione ai clienti, regolarmente ogni giorno a pranzo e cena. Proprio per il fatto che si tratta di un’attività occasionale, Erika svolge anche la professione di cuoco a domicilio entrando nelle case di chi vuole scoprire un pezzo d’India. "Quando vengono a casa mia le persone amano anche sentire i racconti e le storie del mio passato in India – dice Erika –, la mia casa richiama tantissimo l’India, ho tanta oggettistica, creo l’atmosfera con luci basse e musica di sottofondo indiano durante la cena". Un vero e proprio viaggio culinario e sensoriale che parte dal pasto tradizionale con riso e svariati tipi di verdure, stuzzichini e salse. "Nel mio ristorante si può mangiare a oltranza – spiega la cuoca – non c’è un limite, proprio come fanno nei ristoranti di strada in India, dove tu svuoti il piatto e ti viene riempito nuovamente. Le spezie sono l’elemento fondamentale che caratterizza la cucina indiana e ne esistono tantissimi tipi. I piatti, vegetariani e vegani, sono vari: come il ‘malai kofta’, le polpettine fatte di patate, formaggio fresco, anacardi e uvetta, il ‘moong dal’ una zuppetta di legumi, i ‘samosa’, fagottini di pasta. Un menù completo di 9 portate varia dai 30 ai 40 euro".