I bagnini: "Pagare il caffè col pos? Sarà una perdita di tempo"

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Da questa estate si pagherà tutto con bancomat e carte di credito. Questo finirà inevitabilmente per cambiare le abitudini, specie nel turismo, dove una camera d’albergo, un pranzetto, una cena e l’ombrellone si dovranno pagare con la carte della moneta elettronica; ma il problema è che questo avverrà anche per pagare un ghiacciolo da 80 centesimo. Gli albergatori, salvo qualche eccezione, sono pronti, come testimonia Leandro Pasini di Adac Federalberghi, l’associazione che conta oltre 200 dei 300 alberghi di Cesenatico: "E’ uno strumento utile e non si può tornare indietro. Nelle intenzioni del Governo è chiara quella di dare un taglio all’evasione, ma questo sarà un momento di crescita anche per gli imprenditori. Molti colleghi, io incluso, non utilizziamo quasi più il contante; il progresso è anche questo. È una questione di abitudine, le cose devono andare avanti, con la tecnologia che ci agevolerà sempre di più. Vent’anni fa nelle aziende si discuteva se acquistare o meno il fax, adesso non lo usiamo più. Questo significa che il progresso procede. Certo, occorre però dare a tutti la possibilità di adeguarsi, specie i piccoli imprenditori".

In spiaggia i balneari sono pronti ma sollevano anche dei dubbi: "L’utilizzo di bancomat e carte di credito è già diffuso da trent’anni negli stabilimenti balneari – dice Simone Battistoni, presidente della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico – specie per i pagamenti di pranzi, cene o altri servizi. La stragrande maggioranza degli operatori balneari sono quindi attrezzati, anche se ci sono dei mugugni. Ad esempio quando un ospite viene a prendere un caffè o una bottiglietta d’acqua che costano un euro o poco più, di solito lascia gli spiccioli e prende lo scontrino; con l’obbligo del pos ci possono essere dei disagi in termini di perdite di tempo, che oltre ad influire negativamente sul nostro lavoro, possono disturbare i clienti".

Giacomo Mascellani