
Omero Giorgi
Sono testimoni di così tanti sentimenti ed emozioni (la paura, lo scoramento, la speranza, il sollievo nelle sfumature più disparate), che ne restano inevitabilmente segnati. Tanto che, per chi è così vicino alla vita e alla morte, mettere nero su bianco le vicende umane in forma letteraria o poetica è quasi una valvola di espansione per ciò che resta intrappolato nella mente e nel cuore. Sarà per questo che ci sono così tanti medici scrittori? Ne lo smentisce il dottor Omero Giorgi ("Certo che il materiale umano non ci manca"), medico e scrittore che proprio in questi giorni sta organizzando in città il congresso dell’AMSI (Associazione Medici Scrittori Italiani). L’occasione porta a Cesena un centinaio di ospiti da tutta Italia. E’ la 73a edizione, una lunga storia che rivivrà la propria identità tra la biblioteca Malatestiana (23 - 24 – 25 maggio) e le eccellenze della Romagna, poiché il congresso è un florilegio di presentazioni di libri ma anche convivialità e scoperta dei territori. "La scelta di Cesena - spiega Omero Giorgi - è stata dettata dall’emozione che ha suscitato la tragica alluvione di due anni fa. C’è stata anche una raccolta di fondi, che a suo tempo abbiamo devoluto alla casa editrice Il Ponte Vecchio che ha registrato danni ingenti". La partecipazione è riservata agli iscritti che nei due giorni presenteranno una ventina di libri e assisteranno anche ad uno spettacolo teatrale sulla storia dell’AMSI (anche questo firmato da un medico) tra musica e recitazione. La serata conviviale di sabato sarà anche occasione per il conferimento di un premio ormai consueto, "La serpe d’oro", che quest’anno viene attribuito ad un’opera di narrativa inedita. Gli ospiti non se ne andranno senza aver visitato l’Aula del Nuti, ma anche il laboratorio dello scultore cesenate Leonardo Lucchi.
A tenere le fila di ogni cosa oltreché Omero Giorgi ci sarà anche il poeta otorinolaringoiatra cesenate Franco Casadei. Sono tanti i medici scrittori a Cesena, pochi però aderiscono all’associazione, poco conosciuta ai più. Una breve carrellata, di certo non esaustiva, non può che elencare Giancarlo Cerasoli, Giancarlo Biasini, Francesco Ciotti, Gaetano Gerbino, Gilberto Vergoni, Alessandro Stagno, il compianto Viscardo Bigini. E guardando al passato ecco Aldo Spallicci. Ma erano e sono medici anche scrittori come Dino Buzzati, Mario Tobino, Andrea Vitali.
Ricca è anche la letteratura mondiale di chi ha lasciato momentaneamente lo stetoscopio per la penna: Arthur Conan Doyle (autore della serie di Sherlock Holmes), Oliver Wendell Holmes, Sr. (medico e scrittore statunitense), Francois Rabelais (autore di Gargantua e Pantagruel), Carlo Levi (medico e scrittore italiano), e Anton Cechov (medico e autore teatrale). Quest’ultimo così amava commentare il suo duplice interesse: "La Medicina è la mia sposa, ma il vero amore lo faccio con la Letteratura, la mia amante".