Il ‘Barbotto’ protagonista al Tg1 di prima serata La micidiale salita è la meta preferita dei cicloturisti

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Una troupe di Rai Uno ha fatto tappa in cima al mitico ‘Barbotto’, (Mercato Saraceno) la micidiale salita con pendenze mozzafiato che vanno dal 7 al 19% su cui persino i grandi Coppi, Bartali, Merckx hanno faticato. Il servizio riguardava il sempre maggior utilizzo delle e-bike e bici sportive in genere con itinerari che permettono anche ai non sportivi di raggiungere vette come quella del Barbotto. Posto a 515 metri sul livello del mare fra la valle del Savio e la valle dell’Uso, il percorso che conduce al valico Barbotto sale in un gomitolo di curve per oltre cinque chilometri. Su questo tracciato è stata scolpita tutta l’epopea del ciclismo romagnolo e non solo: "Qui convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta" è stato scritto, quando ancora la strada era bianca e il completare l’impietosa salita senza appoggiare il piede in terra, era impresa non di poco conto. Nel 1954 vi transitò il XXXVII Giro d‘Italia e nel duello Coppi-Bartali si racconta un aneddoto che lasciò di stucco i tifosi, presenti al passaggio. Nell’ultimo strappo, nella curva dove si raggiunge il massimo dello sforzo, Coppi con gran naturalezza teneva con una mano il manubrio e con l’altra si mangiava una frutto. Nel servizio (andato in onda al Tg1 delle 20) sono stati intervistati vari sportivi che hanno fatto una pausa al bar ‘storico’ della famiglia Mazzoni, posto proprio in cima alla salita, rimasto intatto per oltre mezzo secolo. In molti saggiano già il percorso per quella che è la regina delle manifestazioni ciclistiche: la Nove colli anche se di tanto in tanto il Barbotto entra a far parte dell’itinerario del Giro d’Italia. Per questo rappresenta l’esame di maturità per qualsiasi ciclista che si senta tale. Non può, infatti, definirsi ‘corridore’ chi, almeno una volta, non l’abbia affrontato, portando a termine la scalata che diventerà poi gloria una volta raggiunta la vetta.

Edoardo Turci