ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Il bilancio di FdI: "Presentati cento atti per far emergere il lato opaco della giunta"

Il capogruppo Casali a un anno della nuova legislatura. "Avevano deciso di aumentare i tributi e l’hanno tenuto nascosto in campagna elettorale. Li abbiamo incalzati con gli emendamenti e il ricorso al Capo dello Stato".

Il capogruppo Casali a un anno della nuova legislatura. "Avevano deciso di aumentare i tributi e l’hanno tenuto nascosto in campagna elettorale. Li abbiamo incalzati con gli emendamenti e il ricorso al Capo dello Stato".

Il capogruppo Casali a un anno della nuova legislatura. "Avevano deciso di aumentare i tributi e l’hanno tenuto nascosto in campagna elettorale. Li abbiamo incalzati con gli emendamenti e il ricorso al Capo dello Stato".

Rendiconto di un anno di opposizione del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, il più corposo (sette membri) della minoranza.

Capogruppo Marco Casali, quanti atti ha presentato il gruppo?

"Un centinaio fra interrogazioni, interpellanze, emendamenti e mozioni per far emergere i lati opachi dell’operato dell’amministrazione".

Avete messo nel mirino il progetto Novello.

"Le risposte evasive ci hanno spinto a convocare una commissione consiliare, dalla quale è emerso che il progetto è sull’orlo del fallimento".

FdI ha presentato emendamenti al bilancio. Con che frutti?

"Siamo l’unico gruppo ad averlo fatto. I primi dati diffusi a gennaio sui rincari tributari e tariffari determinati con il bilancio 2025 li abbiamo forniti noi, rivelando aumenti generalizzati. Emendamenti come quello sulle tariffe delle mense scolastiche sono stati respinti dalla maggioranza, ma abbiamo continuato a lavorare con le famiglie con il ricorso al Presidente della Repubblica".

Perché avete parlato di manovra fiscale nascosta?

"Perché gli aumenti erano stati decisi già nel 2024 ma sono stati nascosti in campagna elettorale, tradendo la fiducia dei cittadini. Ed è inaccettabile l’aumento delle tasse con un avanzo di bilancio quasi cinque milioni".

Emergenza abitativa: come uscirne?

"Comprendendo le ragioni. A Cesena non cresce la popolazione da oltre vent’anni, eppure, nello stesso periodo, si è continuato a costruire. Perché oggi ci troviamo in crisi abitativa? La risposta sta in un corto circuito sistemico tra il reddito disponibile e la rigidità delle norme edilizio-urbanistiche disincentivanti".

Centro storico in crisi. Come agire?

"Cambiando rotta. Cesena si sta trasformando in Conad City. Le politiche urbanistiche favoriscono grandi gruppi commerciali. E sorgerà un insediamento a fianco del Montefiore, sempre di proprietà dello stesso gruppo"

Un successo di cui siete fieri?

"Siamo riusciti a ottenere la parziale messa in sicurezza di via Madonna dello Schioppo: verrà realizzata una rotatoria, utile a ridurre la velocità. A dicembre avevamo presentato un emendamento per stanziare risorse per la messa in sicurezza di quella via. La maggioranza lo ha respinto. A maggio, nella variazione di bilancio, abbiamo ritrovato una previsione molto simile a quanto avevamo proposto".

La sicurezza a Cesena è un tasto così dolente come viene dipinto?

"Molte aree del nostro territorio risultano ancora scollegate dal sistema di videosorveglianza, come Borello e a Calisese, mentre la situazione nella zona della stazione rimane insostenibile e priva di interventi risolutivi. Abbiamo chiesto di dotare la polizia locale di taser, come strumento di tutela e deterrenza. Proposta respinta dalla maggioranza, senza un’alternativa".

Sulla disabilità avete proposto un garante, affossato.

"La proposta di istituire un garante per le persone con disabilità è stata respinta. Così come due emendamenti con cui chiedevamo un aumento degli investimenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Per la maggioranza la gestione della disabilità è ottima, ma non è affatto così".