"Il canale qui su non arriva si può solo sperare nella pioggia"

Gianni Muratori, Longiano: "Terra secca e spaccata,. La frutta sarà più piccola. e invendibile. Un disastro"

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"Spero nella buona provvidenza. È tutto quello a cui mi posso aggrappare". Gianni Muratori (foto) ha 51 anni e da quando ne ha 18 lavora nell’azienda agricola di famiglia, Cesare Muratori & C a Longiano che porta ancora il nome del padre 81enne.

Muratori, non piove. Com’è la situazione nella sua azienda?

"Un disastro. Io coltivo principalmente albicocche, ma ho anche susine, pesche nettarine, uva da vino Sangiovese, olive e cachi. Quest’anno è difficile salvare qualcosa".

Quanti ettari ha?

"In totale una quarantina. Di questi, 20 sono di vigneto". Quali sono i danni maggiori che sta provocando la siccità?

"L’uva in sé è regolare, però le viti perdono le foglie. Se andiamo avanti così ci sarà una perdita del 50% almeno. Le varietà di frutta tardiva, invece, non riescono a ingranare. Da giugno sono secche e senza succo. Si sono salvate solo quelle precoci. Anche i cachi, che arriveranno a ottobre, hanno un gran bisogno di acqua già da adesso".

Questo in cosa si traduce?

"Una volta raccolta, la frutta ha una pezzatura più piccola e un peso minore".

Lei ha degli invasi per la raccolta dell’acqua piovana?

"Sì, ho due pozzi ma sono asciutti già dai primi di giugno perché durante l’inverno non è piovuto a sufficienza".

Il Canale Emiliano-Romagnolo non è di aiuto?

"Nel mio caso no, passa a 5 chilometri da casa mia, ma non arriva in collina. In pratica è stata portata l’acqua dove già c’era, in pianura. Chi abita in alto, come me, è costretto a ricorrere a dei bacini di raccolta, ma la procedura burocratica è lunga e scoraggiante. Vorrei realizzarne un altro, ma ci vogliono anni".

Copertura assicurativa?

"Le polizze hanno parametri esagerati, difficile rientrarvi".

Cosa può aiutarla quindi?

"La pioggia. Spero sempre che entro Ferragosto siano caduti almeno 25 millimetri d’acqua, altrimenti verrà compromessa anche la produzione del prossimo anno perché le piante stanno soffrendo e faranno fatica a fare le gemme nuove".

Non c’è pace per l’agricoltura.

"Tra gelate, grandine e siccità e quest’anno anche cavallette, i rischi diventano sempre più numerosi. Per non parlare delle crepe che creano danni ai mezzi agricoli e possono causare frane in caso di bombe d’acqua". Lucia Caselli