Il Compianto in mostra Bologna rende omaggio al genio di Fioravanti

L’opera dell’artista cesenate è in dialogo col celebre ‘Cristo morto’ di Niccolò dell’Arca nella chiesa di Santa Maria della Vita in via Clavature.

Il Compianto in mostra  Bologna rende omaggio  al genio di Fioravanti
Il Compianto in mostra Bologna rende omaggio al genio di Fioravanti

‘Epifanie del dolore e della gioia’ è il titolo della mostra dedicata a Ilario Fioravanti in corso a Bologna, curata dall’architetto Marisa Zattini, allestita dall’architetto Augusto Pompili nelle sale del complesso monumentale della Chiesa di Santa Maria della Vita, in Via Clavature 8. Si tratta del terzo appuntamento del più ampio progetto – ideato, curato e promosso dalla società di servizi culturali progetti espositivi Il Vicolo – Sezione Arte di Cesena – dedicato al Centenario della nascita dell’artista-scultore- architetto 1922~2022 ‘Fioravanti 100!’, che dallo scorso anno lo celebra con un ricco calendario di eventi diffusi sul territorio nazionale. L’esposizione bolognese è il risultato della preziosa collaborazione tra Il Vicolo e Genus Bononiae di Bologna. Per chi ama il lavoro scultoreo di Ilario Fioravanti (Cesena 1922-Savignano sul Rubicone 2012) è una mostra da non perdere. Qui, il quattrocentesco Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca realizzato nel 1463, ospitato nella adiacente Chiesa, entra in dialogo diretto con Il Compianto (1985) di Ilario Fioravanti, mettendo a stretto confronto le due diverse interpretazioni del dramma e del dolore che i personaggi provano di fronte alla morte di Cristo. Se nel Compianto di Niccolò dell’Arca si assiste ad un dolore urlato fatto di braccia sbraitanti, bocche spalancate, mani che si torcono e dita che si intrecciano nel Compianto di Fioravanti tutto sembra ricomporsi nel ‘silenzio’. Le sette figure – disposte ad emiciclo intorno al Cristo deposto – sono ritratte in una ‘verticale fissità’. Prendiamo ad esempio la figura di Maria Vergine Madre: in lei il dolore è contenuto e composto, poiché è consapevole che suo figlio dovrà prima morire per poi risorgere e quindi ogni disperazione è chiusa nel suo cuore.

L’Oratorio che ospita quest’opera è luogo di straordinaria bellezza. Superiormente al Compianto è collocato il Transito della Vergine (1519) opera scultorea di Alfonso Lombardi. Connubio, per contrasto, più felice non poteva davvero esserci. Frontalmente al Compianto stanno quattro Maddalene, realizzate dall’artista negli anni Novanta. Completano questa sala due suggestivi gruppi scultorei: Il miracolo del pane e dei pesci (2003) ed Effeta (2003). Una inedita Via Crucis del 1982 in terracotta ingobbiata e incisa, è posta nella sala al primo piano congiuntamente all’intensa opera Il bacio di Giuda (1955) e alla Veronica (1989). Alcune gigantografie dei disegni preparatori del Compianto accrescono l’attesa dell’opera fulcro dell’esposizione. A completamento della mostra è il catalogo bilingue (Il Vicolo Editore cod. ISBN 88-85440-75-4, pagg. 112, euro 30,00) che oltre ad un’analisi puntuale delle singole opere esposte, offre anche un ricco repertorio di testi critici dedicati all’artista-scultore-architetto e alla sua lunga carriera. La mostra sarà visitabile fino al 25 settembre 2023 www.genusbononiae.it

Chiara Settefonti