Il Covid si fa beffe delle mascherine

Era un motto del passato, ora desueto. Lo si diceva per far capire che era inutile nascondersi, tanto si vedeva chi era e che cosa voleva. Un detto contro chi, dietro una maschera, voleva celare i suoi vizi e certo non le sue qualità, una forma di ipocrisia. Lo scopo era ben preciso, ma non si capisce a che pro ora il nostro governo ne permette o meno l’uso.

Da sempre il nostro è il paese degli azzeccagarbugli e quindi chi ci governa non fa che adeguarsi. Perchè le mascherine sono necessarie in un posto anziché in un altro, fa parte di quei misteri di cui la nostra italia è piena. Per fortuna non ha la valenza, che so, della bomba nella stazione di Bologna e dell’assassinio di Aldo Moro, ed è questo l’unico dato positivo.

Tram ,cinema e teatri si, centri commerciali no, in cui l’affollamento può essere molto intenso. E poi le date in cui usarle piuttosto ballerine e anch’esse incomprensibili, come se da un giorno all’altro il covid, come uno spiritello beffardo, a tratti venisse o scomparisse per allietarci la vita.

Gli altri paesi europei l’hanno tolta, ma noi siamo più furbi ed abbiamo una classe governante straordinaria, intelligente e previdente.

Ma, come si vede in questi ultimi giorni, il Covid non lo sa. I morti si mantengono alti, i colpiti continuano ad essere numerosi e delle mascherine se ne fa beffe.

Felice Milella

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