
Camillo Acerbi, assessore alla cultura
Che ne è e sarà del Centro Cinema che ancora reca il nome San Biagio pur non avendo più sede da anni nei locali dell’antico convento trecentesco? Ne parliamo con l’assessore alla cultura Camillo Acerbi.
Quanti sono i dipendenti del Centro Cinema, assessore Acerbi, e dove sono collocati?
"Hanno sede alla Malatestiana. C’è una archivista che si occupa delle conservazione delle fotografie di scena, sono un milione di immagini. Inoltre opera un addetto a tempo parziale alla mediatecae al patrimonio dei libri di cinema alla Malatestiana".
Quindi al San Biagio in via Aldini non ci sono dipendenti?
"Del Cetro Cinema non più, solo una del Centro Donna, che non afferisce al mio assessorato".
Il patrimonio del Centro Cinema dove si trova?
"Le fotografie di scena sono nei caveau della Malatestiana a temperatura controllata dove la conservazione è ottimale, più adeguata rispetto al passato".
Antonio Maraldi, ex dipendente che ha coordinato per decenni il Centro Cinema, collabora ancora?
"Per un anno Maraldi ha svolto una collaborazione volontaria continuata, che si è conclusa. Oggi presta il suo contributo su singoli progetti, come è avvenuto per l’iniziativa Cliciak, in cui ha fatto parte del comitato organizzatore e della giuria".
Veniamo al problema più spinoso: le due sale cinematografiche di via Aldini, ferme da sette anni.
"Il presupposto è che le proiezioni sono un valore aggiunto. Alla Malatestiana è possibile offrirne una piccola fetta, in una sala per cinquanta posti e con limiti di orari perché alle 19 chiude. Inoltre è ridotta la tipologia dei film proiettabili".
Quali sono i problemi per riaprire le sale rossa e verde del San Biagio?
"Lo spazio presenta difficoltà nel’accesso a causa delle barriere architettoniche, su cui negli anni è maturata la sensibilità. Per intervenire occorre fare lavori importanti con pratiche complesse che debbono essere approvate dalla Sovrintendenza, trattandosi di un ex convento del Trecento. Inoltre riaprire la struttura ha alti costi di cui la sola fruizione serale del cinema copre appena il dieci per cento e non è economico".
L’amministrazione comunale a che cosa si sta orientando?
"A un bando da aprire entro l’anno per tenere il San Biagio aperto tutto il giorno con le due sale disponibili per prove teatrali, corsi di formazione, saggi e, di sera, proiezione di film nella tradizione del San Biagio, d’essai e non di cassetta. Senza l’utilizzo di personale del Comune, ma in gestione diretta ai privati".
Attualmente gli spazi del San Biagio sono occupati, sale a parte, sono occupati?
"No, disponibili".