Il gemellaggio della solidarietà Dalla Bassa emiliana al Savio

L’amicizia con i volontari del modenese nacque ai tempi del terremoto del 2012

Il gemellaggio della solidarietà  Dalla Bassa emiliana al Savio

Il gemellaggio della solidarietà Dalla Bassa emiliana al Savio

Undici anni fa un terribile terremoto devastò l’Emilia, in particolare alcune zone del Modenese, e la mano tesa degli abitanti di Novi di Modena, raccolti attorno allo stendardo dell’Avis con il motto ‘A iom balè a basta!’ (Abbiamo ballato abbastanza!) incontrò quella di Hippogroup Cesenate, la società che gestisce l’Ippodromo del Savio, che organizzò iniziative benefiche, tra le quali le sfide al trotto tra le città di Cesena e Montecatini, guidate dai rispettivi sindaci Paolo Lucchi e Giuseppe Bellandi. Furono raccolte alcune migliaia di euro, ma soprattutto nacque un rapporto di simpatia e amicizia che è continuato nel tempo. E ieri mattina un gruppo di cittadini della Bassa Emiliana (Novi di Modena, Carpi e Correggio) armati di pale, ramazze e stivali, sono partiti di buon’ora da Novi con un pulmino e alcune auto per ricambiare l’aiuto ricevuto una decina di anni fa. Così per tutta la giornata di ieri 17 emiliani di tutte le età e professioni si sono trasformati in altrettanti ‘angeli del fango’ romagnoli per dare una mano a ripristinare le strutture dell’Ippodromo del Savio, soprattutto le scuderie danneggiate dall’allargamento della scorsa settimana. A guidare il gruppo c’era l’assessore allo sport, attività ricreative, alla promozione e alla gestione delle relazioni con l’associazionismo Alessandro Fracavallo. "Quando abbiamo saputo - ci ha detto - della disastrosa alluvione in Romagna abbiamo pensato subito che bisognava dare una mano e, d’accordo col sindaco Enrico Diacci, abbiamo pensato di organizzare alcune puntate in Romagna. La prima uscita non poteva essere che all’Ippodromo del Savio". Per tutta la giornata gli ‘angeli del fango’ emiliani hanno lavorato fianco a fianco con il personale dell’Ippodromo che nello scorso fine settimana era stato affiancato da centinaia di volontari la cui presenza nei giorni successivi si è ovviamente ridotta: chi ha ripristinato quadri elettrici, chi ha ripulito dal fango le attrezzature dell’officina, chi ha tirato a lucido il piazzale dell’ingresso, magari guardando gli allenamenti dei cavalli in pista che sono stati interrotti solo un paio di giorni. All’ora di pranzo tutti insieme a tavola per la frugale ma gustosa colazione allestita al Club Ippodromo, proprio come undici anni fa dopo il terremoto.

Paolo Morelli