Il lungo viaggio di don Coffi L’ex parroco di Piavola diventa vescovo in Benin

Questa mattina si terrà l’ordinazione del religioso che ha vissuto per diversi anni nel Cesenate "La nomina è stata una sorpresa: mi affido a Dio perché qui in Africa c’è tanto da fare".

Il lungo viaggio di don Coffi  L’ex parroco di Piavola  diventa vescovo in Benin

Il lungo viaggio di don Coffi L’ex parroco di Piavola diventa vescovo in Benin

La nomina a vescovo della diocesi di Lokossa, nello stato africano del Benin, di monsignor Coffi Roger Anomou da parte di Papa Francesco è del 4 marzo, ma l’ordinazione ci sarà questa mattina nella cattedrale dedicata a Saint Pierre Claver di Lokossa. Monsignor Coffi, 50 anni, prende il posto di Monsignor Victor Agbanou che ha lasciato per limiti di età; nel cuore del neo vescovo c’è anche un pezzo di Cesena perché per cinque anni ha prestato servizio nella diocesi di Cesena-Sarsina: dal 2012 al 2014 come assistente dell’unità pastorale di Gualdo, Montecodruzzo e Borello, e poi fino al 2017 come parroco di Piavola, San Romano, Pieve di Rivoschio e Giaggiolo. Quindi è rientrato in Benin come reggente della parrocchia di San Francesco d’Assisi a Lanta, nella diocesi di Lakossa, rettore del seminario maggiore Saint Paul di Djimé e cappellano del liceo tecnico di Bohicon.

Un mese fa, nel periodo di Pasqua monsignor Coffi, come lo chiamano tutti, è stato in Italia e non ha mancato di fare visita ai tanti amici che ha a Cesena e nella Valle del Savio. Nel giorno di Pasqua è stato ospite di don Giovanni Savini a San Carlo, ha detto messa a San Mamante e nella chiesa parrocchiale di San Carlo, poi ha benedetto i locali della pizzeria Bella Mia, adiacente al circolo parrocchiale. L’amicizia tra monsignor Coffi e don Giovanni è molto solida: entrambi frequentavano gli incontri a tavola che don Guido Rossi organizzava con i sacerdoti della Valle del Savio ogni giovedì al circolo La Torre della parrocchia di San Mauro in Valle. Don Giovanni Savini avrebbe voluto partecipare alla cerimonia che si terrà stamattina a Lokossa, ma non ha potuto lasciare Cesena perché impegnato negli scrutini scolastici, ma ha promesso che il prossimo anno organizzerà un viaggio in Benin con alcuni parrocchiani. "La notizia della mia nomina a vescovo è stata una grande sorpresa - racconta monsignor Coffi - e non sono riuscito a chiudere occhio per tutta la notte seguente, non ci credevo quasi. Poi dopo il 4 marzo, quando la notizia è diventata pubblica, mi sono piovuti addosso tantissime ta le fondate, messaggi, incoraggiamenti, e ho capito che a proprio tutto vero. Mi sono affidato a Dio che mi ha affidato questo incarico, perché c’è tanto da fare: evangelizzazione, catechesi, educazione pastorale delle comunità di base e locali, visite missionarie nelle periferie, risoluzione della divisione linguistiche, traduzione e pubblicazione della Bibbia nelle lingue locali... E poi la povertà, la disoccupazione è la precarietà fra i giovani, i problemi di salute con i rischi di deviazione per la fede cristiana (in Benin sono molto diffusi i rituali vudù, ndr). A causa delle guerre e della pandemia gli aiuti che arrivano sono sempre meno, ma io confido nella Provvidenza e ringrazio quelli che ci aiutano anche da San Carlo, Cesena e dalla Valle del Savio".

Paolo Morelli