Il messaggio di pace degli scolari della Munari

I bambini hanno formato la scritta ‘peace’ nel cortile della scuola, la foto ripresa da un drone è rivolta ai popoli russo e ucraino

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di Annamaria Senni

Sognano la pace i bambini della scuola primaria Bruno Munari di Sant’Egidio, e il loro messaggio lanciato nell’aria e catturato da un drone è già un’immagine diffusa sui social. Quasi 300, tutti bambini dai 6 agli 11 anni, stesi a terra nel grande cortile della loro scuola, a formare con i loro corpi la parola pace, scritta in inglese. ‘Peace’, una lettera per ogni classe. "I bambini delle classi prime hanno formato la ‘P’, le seconde la ‘E’, e così via – spiega Monia Baravelli, dirigente della scuola Munari - e sono stati ripresi da un drone mentre sventolano le bandiere di pace. Abbiamo donato questa immagine al nostro sindaco Enzo Lattuca, che l’ha pubblicata su Facebook. I bambini vorrebbero che il messaggio arrivasse al popolo russo e ucraino: il loro messaggio è che non c’è ragione né torto semplicemente si deve fare la pace".

Alla scuola primaria Bruno Manari, così come in tantissime scuole cesenati, le insegnanti hanno affrontato il tema della guerra, partendo da un momento di riflessione che si è svolto martedì primo marzo, in cui tutti gli studenti hanno osservato un minuto di silenzio. "Tutti i bambini volevano mandare un messaggio di pace – continua la dirigente – e le maestre hanno accolto le idee di ognuno. E’ nato un progetto all’interno delle ore di educazione civica dove gli studenti hanno ascoltato storie, testi, poesie, e hanno elaborato bandiere e simboli della pace". Ma come è venuta l’idea di scrivere il messaggio coi loro corpi? "L’idea è stata proprio dei bambini – dice la dirigente – tra le altre proposte anche il suggerimento di mettere nei giardini dei simboli di pace in modo che possano essere notati dalla gente". Condividendo questo momento con gli amici e con gli adulti di riferimento a scuola, i bambini non si sono sentiti soli nell’affrontare temi come la guerra che non hanno gli strumenti per capire. "Ora stiamo cercando di valutare insieme al sindaco quante sono le disponibilità nei vari istituti cesenati per accogliere i bambini ucraini – conclude la dirigente – e tutti i nostri studenti hanno accolto con gioia la notizia che appena ci sarà l’arrivo di queste famiglie ci renderemo disponibili ad ospitare i bambini nella nostra scuola".