"Il mio quiz sulla città di Cervia" Il conduttore? È Gene Gnocchi

Questa sera all’Arena dello Stadio dei Pini a Milano Marittima per Ravenna Festival

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È Gene Gnocchi, con la sua sagacia umoristica e la sua vena di comicità surreale, il protagonista del ‘Quiz di Cervia’, secondo appuntamento de ‘Il trebbo in musica 2.2’, la rassegna cervese del Ravenna Festival. L’appuntamento è questa sera alle 21.30, all’Arena dello Stadio dei Pini di Milano Marittima. Un gioco e una sfida che consentiranno al pubblico di divertirsi, ma anche di imparare qualcosa di nuovo.

Gnocchi, come le è venuta l’idea di un quiz che per la prima volta ‘sbarca’ in riviera? "Per caso, un po’ di tempo fa. L’ho sperimentata per i tre teatri toccati dalla via Francigena, a Siena, Pontremoli e Fidenza. Credo possa funzionare anche a Cervia perché il meccanismo è semplice ma coinvolgente: per ogni domanda, ci sono risposte multiple".

Senza svelare troppo, può fare un esempio di domanda? "Oltre a toccare aspetti sociali e culturali legati alle località, come il sale, la tradizione storica, il liscio, la riviera romagnola, impossibile non parlare anche di attualità. Per esempio, del Papeete di Milano Marittima, facendo vedere una foto in cui Salvini guarda una cubista che balla. Inevitabilmente la domanda è: "Che fine ha fatto la ragazza?"".

Quella del leader della Lega è certamente rimasta impressa nella memoria di molti…

"Sì, ma in fondo è anche un modo di parlare di stabilimenti di successo, come ce ne sono tanti… Ora anche quello dell’ex ct della Nazionale ..."

Chi saranno i concorrenti?

"Il primo lo posso svelare, è il sindaco di Cervia Massimo Medri. Il secondo invece sarà una sorpresa, ma posso dire che è un personaggio noto che ha compiuto un’impresa storica. Ci sarà da divertirsi".

Che estate sarà per lei? "Un’estate di relax in famiglia ama anche di lavoro, soprattutto ora che si è ripreso a girare, con lo spettacolo ‘Se non ci pensa Dio ci penso io’. Poi riprenderà con la tv a Mediaset e ho un’idea già ‘depositata’: una scuola per opinionista televisivo, credo sia arrivato il momento… Non c’è trasmissione che non ne abbia uno e le cavolate che abbiamo sentito dire, non si contano…".

Lei ha iniziato in tv con alcune trasmissioni cult come ‘Emilio’, ‘Mai dire gol’ e poi ‘Quelli che il calcio’, ‘Zelig’… Quanto è cambiata la tv di oggi?

"Moltissimo, non c’è più voglia di sperimentare o credere in qualcosa. Gli autori poi, quelli veri, sono pochissimi. Si fa un programma e se non funziona, lo si toglie dal palinsesto dopo un paio di puntate. Se si fosse applicata questa logica a ‘Le iene’, che non ha avuto un esordio felice, non sarebbe diventata la trasmissione di successo che tutti noi oggi conosciamo". Roberta Bezzi