
Il museo archeologico nazionale di Sarsina
Quest’anno le attività nei musei nazionali dell’Emilia-Romagna afferenti al nuovo istituto del Ministero della Cultura denominato ’Musei Nazionali di Bologna-Direzione regionale Musei nazionali’, possono riassumersi nell’immagine del cantiere o dei molti cantieri che ne stanno rinnovando l’aspetto e la fruibilità, grazie ad un investimento di oltre 15 milioni di euro. E fra questi vi è anche il il Museo archeologico nazionale di Sarsina, dove sono in corso interventi di miglioramento sismico su un’area coperta di 1.500 metri quadri: la necessaria chiusura del sito ha offerto l’occasione per ripensare completamente l’allestimento dei reperti presenti nel museo, a partire dal monumento funebre di Rufus fino ai meravigliosi mosaici che raccontano lo sviluppo dell’antica città romana di Sassina. La riapertura parziale del museo con visite guidate si prevede a partire dal 28 agosto. Per la ricchezza e la varietà dei reperti che espone, il museo di Sarsina è uno dei più importanti in Italia. Istituito come raccolta comunale nel 1890 si è poi ampliato con i materiali recuperati nella necropoli di Pian di Bezzo e all’interno della città. Vi sono statue delle divinità orientali, pavimentazioni a mosaico policrome, fra le quali Il trionfo di Dioniso. Oltre al museo sarsinate sono interessati da questi lavori di riallestimento e da interventi che ne perfezioneranno l’impatto energetico e l’accessibilità, con rimozione di barriere fisiche e cognitive grazie al Pnrr, anche la Pinacoteca di Bologna, il Palazzo Pepoli Campogrande, le ex chiese di San Mattia e San Barbaziano, i musei di Marzabotto, Ferrara, Faenza, l’Abbazia di Pomposa, la Fortezza di San Leo, Casa Romei e Casa Minerbi.
Edoardo Turci