PAOLO MORELLI
Cronaca

Il presidente del comitato alluvionati: "I soldi ci sono, ma si va piano"

Incontro col commissario Curcio a Bologna. Mauro Mazzotti: "Responsabilizzare i tecnici addetti alle perizie"

Il presidente del Comitato Alluvionati Mauro Mazzotti (a destra) e il vicepresidente Marco Raffaele

Il presidente del Comitato Alluvionati Mauro Mazzotti (a destra) e il vicepresidente Marco Raffaele

Tra i rappresentanti dei comitati degli alluvionati che hanno incontrato in Regione a Bologna il commissario straordinario alla ricostruzione Fabrizio Curcio e la sottosegretaria con delega alla Protezione civile Manuela Rontini, c’erano Mauro Mazzotti e Marco Raffaele, presidente e vice del comitato cesenate.

Com’è andata? "Bene - risponde Mauro Mazzotti -, pare che finalmente si cerchi di porre rimedio a molte criticità evidenziate da tempo".

Per esempio? "L’eccesso di burocrazia che allunga i tempi di pagamento. Sono passati più di due anni dall’alluvione e molti stanno ancora aspettando".

Cosa si può fare? "Responsabilizzare di più i tecnici che asseverano le perizie e allungare i tempi per la rendicontazione dei lavori eseguiti".

Il credito d’imposta ancora non è praticabile. "Vero, ma sembra che finalmente le banche stiano per aderire al protocollo del commissario".

Ci sono ancora i soldi? "Sì, il Governo non ha lesinato le risorse, ce ne sono altre".

Quali? "Ci hanno detto che ci sono 50-60 milioni di residui della gestione precedente e un centinaio di milioni per il 2024. E che il commissario può emettere ordinanze per casi particolari".

Pure per le difformità edilizie? "No, il blocco rimane. In alcunicasi si può fare una sanatoria, ma gli oneri sono calcolati dall’Agenzia delle Entrate e sono molto elevati. Sto seguendo un caso: per avere unito due finestre ricavando un’apertura più ampia si paga 8.400 euro".

C’è ancora gente che non ha potuto tornare a casa. "Purtroppo sì, ma a breve dovrebbe arrivare un’ordinanza con la prosecuzione dell’erogazione del contributo di autonoma sistemazione; inoltre ci è stato assicurato che si farà di tutto per far tornare le famiglie nelle abitazioni, le delocalizzazioni riguarderanno solo casi estremi".

E la messa in sicurezza del territorio? "Non va. C’è un miliardo di euro da spendere in dieci anni nelle tre regioni colpite, ma finché l’Autorita di bacino non avrà fatto il piano di assetto idrogeologico non si può far niente".