"Il segreto dei miei mosaici è la passione"

La mosaicista Virginia Zanotti espone in Giappone e in tutto il mondo, è originaria di San Mauro in Valle e lavora a Ponte Pietra

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di Mariasole Picchi

Mosaicista per passione e per mestiere, e sì non si tratta di un refuso ortografico della parola musicista. È la cesenate Virginia Zanotti, che dopo aver studiato moda ha scoperto l’amore per i mosaici, grazie al lavoro nell’azienda ‘Mosaico Srl’ a Ponte Pietra di Cesena. Qui Virginia ha lavorato per sette anni, scoprendo un metodo, come lei lo definisce, ‘non convenzionale’ e che le ha dato lo spunto per iniziare la sua carriera come esperta nel settore dei mosaici artistici e rendendola nota a livello internazionale.

Virginia Zanotti, com’è nata la passione per i mosaici?

"Per me è la cosa più naturale al mondo, come se il mosaico avesse sempre fatto parte della mia vita. A parte questo, devo tutto all’azienda dove sono tornata a lavorare da circa un anno, la ‘Mosaico srl’, a cui devo tutta la mia riconoscenza per le tecniche apprese. È un’azienda artigianale e tutta al femminile, infatti siamo cinque donne".

Di cosa vi occupate principalmente?

"Facciamo lavori molto grandi, come pavimentazioni e mosaici murali, in marmo o in vetro per delle ville, ma da quando sono tornata mi sono permessa, visto il rapporto stretto con la mia titolare, di proporre la realizzazione di lavori di design e di ritrattistica. Ci è stato commissionato un ritratto di coppiae speriamo che arrivino altre richieste di questo genere".

Com’è stata l’esperienza alle mostre di Kyoto e Tokyo?

"Ho un rapporto di lunga data con il Giappone , è la mia nazione per vocazione e ho tanti amici lì. L’ultima volta che ci sono stata era il 2017, ma si è conclusa il 22 maggio scorso la mostra collettiva di artisti mosaicisti ‘Mosaic Connections 22’ a Tokyo, mentre fino al 19 giugno sarà a Kyoto, dove l’organizzatrice Mayumi Tonomura, ha richiesto alcuni dei miei lavori più significativi. Sono molto grata per l’opportunità che mi è stata data, anche perché sono stata l’unica artista straniera ad essere stata invitata".

Quali sono i mosaici più inerenti alla cultura giapponese?

"Senz’altro le ‘Daruma doll’, delle bambole che in Giappone sono simbolo del ‘padre dello zen’ chiamato Bodhi Dharma. Egli decise di meditare il più a lungo possibile e per farlo si fece amputare prima le braccia, perché lo distraevano, poi le gambe perché lo infastidivano e infine le palpebre per non chiudere gli occhi. Le bambole sono realizzate senza gambe e braccia, e nonostante ciò restano in equilibrio, per questo rappresentano la resilienza riprendendo il famoso detto giapponese ‘Cadi 7 volte, ma rialzati 8’. Io ho preso spunto e ho deciso di proporle in forma di mosaico. Si vendono con un occhio solo perché si deve esprimere un desiderio e solo una volta avverato si disegna il secondo occhio".

Lei ha realizzato un mosaico con metà del suo volto: com’è nato?

"L’ho realizzato subito dopo la pandemia, e indica la rinascita.

Quando l’ho iniziato ero in un momento un po’ ‘grigio’, infatti il mio volto è fatto con tessere bianche e nere mentre l’altra metà dell’opera è a colori, ad indicare i colori che fanno parte della vita".

In Italia il suo lavoro è apprezzato?

"Qui sembra quasi che l’arte del mosaico sia sconosciuta, ed è assurdo essendoci proprio a Ravenna un centro importante di mosaici. Non ho mai partecipato ad una mostra in Italia, solo una privata di mia iniziativa, a Ravenna appunto, in cui non si è presentato nemmeno un ravennate".

Invece all’estero le cose vanno meglio?

"Decisamente, infatti ho un grande legame con il mondo e non concepisco i confini tra paesi come barriere. Ho tenuto dei corsi importanti a Dubai, Oman, Sud America e Oregon.

Realizza anche capi con stampe dei suoi mosaici.

"Esatto, ne ho prodotti per marchi di grande rilievo, come Cavalli, Bulgari, per cui ho realizzato la filatura per delle borse, Bottega Veneta e altri. Nel 2015 mi è stato chiesto di fare la campionatura di un abito che è poi stato indossato da Katy Perry nel video di ’Roar’".

Progetti futuri o sogni nel cassetto?

Bè, sogni sempre. Di certo continuerò il lavoro in azienda, poi spero di fare un corso a Miami, che mi era stato proposto pre-pandemia, e ho in agenda il ‘Simposio del mosaico internazionale’ in Turchia dove sono anche lì l’unica invitata italiana. Parteciperò poi a ‘Roccambolesca’, una mostra nella Rocca di Meldola. Inoltre ho l’attività come vice-presidente dell’associazione ‘Donnainarte’ di cui faccio parte con altre donne, con cui mi trovo circa due volte all’anno per creare dei mosaici da donare alle città per abbellirle, e lo facciamo solo passione".