FILIPPO MARIA ALETTI
Cronaca

Il surreale Lunanzio mostra a tutti il suo ‘Talent’

Loris Fabiani porta sul palco di Villa Torlonia il suo personaggio che ha trionfato in tv a ‘Lol’.

Il comico Loris Fabiani nei panni di Lunanzio

Il comico Loris Fabiani nei panni di Lunanzio

Look trasandato, trucco, labbra nere, camicia bianca. Con il suo stile barocco inconfondibile, martedì Lunanzio salirà sul palco del teatro di Villa Torlonia di San Mauro Pascoli. Alter ego del comico Loris Fabiani, il personaggio porterà in scena lo spettacolo ‘Quid ridet?’, in cui racconta le proprie disavventure attraverso una comicità surreale, fatta di doppi sensi, linguaggio aulico e ironia che attinge alla commedia dell’Arte. Fabiani è noto per aver vinto la prima edizione di ‘Lol talent show’, che gli ha permesso di partecipare alla quarta stagione del programma comico di Amazon, ‘Lol’. I biglietti sono in vendita sul sito di Liveticket.

Fabiani, in cosa consiste lo spettacolo?

"Diciamo che Lunanzio irrompe in teatro durante una sorta di assedio, in cui coinvolge il pubblico, nel quale riconosce alcuni dei suoi rivali storici. Non c’è differenza tra palco e platea, anzi, c’è una grande interazione con le persone, che diventano parte di questo mondo surreale".

Come nasce questo personaggio?

"È parte di me dal 2006, quando l’ho creato al primo anno di accademia. Nasce come esempio di linguaggio teatrale, solo dopo l’ho adattato a un linguaggio comico surreale, fatto di doppi sensi e ironia da cabaret".

Dunque, il teatro è il luogo in cui si esprime al meglio?

"Il teatro è la mia essenza, è il motivo per cui mi esibisco in televisione o sui social. La mia missione è portare le persone a vedermi dal vivo, non sono un creator digitale. In teatro emerge tutta la potenzialità di un personaggio come Lunanzio".

Quali sono i suoi maestri comici?

"Direi senza tutto Alessandro Bergonzoni, che mi ha insegnato a creare un linguaggio. Poi c’è Raul Cremona, un maestro della struttura comica caotica. Poi ci sono diverse ispirazioni teatrali, come Anna Marchesini, che ha contribuito a formarmi teatralmente".

Lunanzio in futuro potrebbe portare in scena uno spettacolo meno comico e più drammatico?

"Con l’idea giusta sarebbe bello. Io ci metto molto a partorire delle idee, però può darsi che il mio percorso mi porti a portare in scena qualcosa di più denso e profondo. Per ora, però, come dice Lunanzio bisogna esplorare il ‘Cagaret’".

Com’è stata l’esperienza di Lol?

"È stato bellissimo, ma faticoso. Finché si trattava del talent, tutti eravamo ad armi pari. Il problema è stato ritrovarsi di fronte a mostri sacri come Abatantuono o Rocco Tanica, capaci di farti ridere solo con lo sguardo. È stato un laboratorio stupendo, da cui ho tratto molto".

Quali sono i prossimi progetti?

"In estate comincerò a pianificare il secondo spettacolo di Lunanzio, anche se ‘Quid ridet’ continuerà a girare nei vari teatri italiani. In più, ci saranno alcune novità riguardo ad alcuni progetti paralleli legati a me, cioè Loris, e non Lunanzio".