Fra le strutture di pubblica utilità gravemente danneggiate dall’alluvione del 16 e 17 maggio c’è la centrale del teleriscaldamento della zona ippodromo, entrata in funzione una ventina di anni fa. È un impianto di cogenerazione di proprietà di Hera con un motore a combustione interna alimentato a gas metano e produce acqua calda (a temperatura compresa fra 70º e 90º) ed energia elettrica, si trova in via Ambrosini, fra la pista di atletica e il parcheggio del Carisport, una zona che è stata totalmente sommersa dall’acqua. La centrale è parzialmente sotto il livello del terreno e ha subito gravissimi danni perché è stata totalmente allagata. A essa sono allacciate 48 utenze importanti, fra le quali lo stesso ippodromo, le facoltà di ingegneria e psicologia dell’Universita di Bologna, l’Ipercoop col centro commerciale Lungosavio, gli uffici dell’Ausl e di Credit Agricole nel comparto dell’ex zuccherificio.
La prosecuzione delle forniture è stata garantita in breve tempo: per l’acqua calda grazie al collegamento con le centrali integrative di soccorso che si trovano all’interno dell’area della sede Hera di via Altiero Spinelli, per l’elettricità con il collegamento alla rete Enel.
Inizialmente Hera aveva previsto di dover rifare totalmente la centrale di tleleriscaldamento di via Ambrosini e per questo il 21 luglio aveva chiesto al Comune di mettere a disposizione un’area di trecento metri quadrati adiacente alla centrale fuori uso per installare un impianto provvisorio per un tempo massimo di due anni; il 1º agosto la giunta comunale ha accolto la richiesta deliberando anche l’esenzione del pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico, ma nel frattempo ulteriori approfondimenti hanno indotto Hera a modificare i programmi precedenti, decidendo di provvedere al ripristino della centrale allagata entro il 15 ottobre, data di inizio della stagione termica invernale, e rinunciando quindi all’ipotesi di realizzare una centrale provvisoria.
Nel frattempo i servizi di acqua calda ed energia elettrica saranno garantiti dal collegamento dalle centrali integrative e dall’Enel.
pa.mo.