Il vuoto incolmabile nel cuore di una mamma

Mamma Marisa, 30 anni dopo la scomparsa di sua figlia, spera ancora contro ogni speranza. Il giudice deciderà se le indagini debbano proseguire. Marisa nutre sospetti, ma i magistrati? Appoggiamo e sosteniamo Marisa nel suo dolore.

Il vuoto incolmabile nel cuore di una mamma
Il vuoto incolmabile nel cuore di una mamma

Gentile lettrice, io credo che mamma Marisa, anche se sono passati più di trent’anni dalla tragica scomparsa di sua figlia, abbia l’umanissimo diritto di sperare, anche contro ogni speranza.

Anche se la speranza è fievole. Non sappiamo cosa deciderà il giudice delle indagini preliminari, anche se la statistica giurisprudenziale propende per l’accoglimento della richiesta del pm, il magistrato potrebbe anche ritenere che le indagini debbano proseguire. La sparizione di Cristina risale al primo settembre del 1992. E la sua ultima traccia si ferma proprio al convento dei Frati Cappuccini. Marisa nutre ancora dei sospetti… E i magistrati no? C’è un vuoto incolmabile nei fatti fin qui esposti nonostante le indagini ripetute negli anni, ma soprattutto c’è un vuoto incolmabile nel cuore di una mamma che ha perso la figlia. Piste vere o false sono state aperte e riaperte più volte, gli avvocati (sempre in prima fila in televisione) hanno sollecitato i percorsi investigativi. Nonostante non si sia arrivati a niente, Marisa non si ferma, anche se è stanca, è sfinita. E noi la appoggiamo e la sosteniamo in tutto quello che fa. Per quanto possano contare il nostro appoggio e vicinanza.