Imprenditori, una scintilla di ottimismo

Rapporto di Confindustria Romagna: dati negativi nel primo semestre, previsioni di ripresa nella seconda parte dell’anno.

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Il bilancio del primo semestre dell’anno è negativo, e questo era ampiamente atteso. Ma per la seconda parte del 2020 le prospettive non sono così cupe come ci si aspetterebbe. Almeno questo traspare dal report di Confindustria Romagna che segnala anzi "una voglia di ripresa" e la previsione da parte degli imprenditori che non ci saranno ulteriori cali di produzione, anche in considerazione del fatto che un’impresa su tre resterà aperta nel mese di agosto. E un altro terzo degli imprenditori in agosto chiuderà i battenti per un tempo minore rispetto all’anno scorso.

L’indagine congiunturale del Centro studi di Confindustria Romagna, effettuata nelle prime tre settimane di luglio tra i propri associati, ha raccolto risposte da circa il 20% degli iscritti del comparto manifatturiero e dei servizi. Il campione non comprende il settore delle costruzioni. In tenuta il dato sull’occupazione (-0,4%) in parte comunque influenzato dal blocco dei licenziamenti e dalla sospensione dell’obbligo di causale per il rinnovo della proroga dei contratti a tempo determinato. L’agenzia regionale del lavoro rileva che a maggio, al progressivo riavvio dell’attività, le assunzioni in Emilia- Romagna hanno registrato un +40,4% rispetto ad aprile, e nell’industria il recupero è stato più marcato, risalendo al 70,4% del livello registrato a febbraio, prima del lockdown.

Il segno meno ovviamente impera nel report dei dati della Romagna. Produzione -12,9%. Fatturato -16,2%, determinato da una diminuzione del fatturato interno del -17,1% e di quello estero del - 12,9%. Ordini: il 59,7% segnala una diminuzione degli ordini totali e solo un 13% un aumento; per gli ordini esteri un 40,5% li ha visti in diminuzione ed un 49,7% stazionari. Occupazione -0,4%. Giacenze stazionarie per il 61,3% del campione, in aumento per il 26,5% e in diminuzione per il 12,2%. Costo delle materie prime stazionario per il 74,8%, in aumento per 12,3% e in diminuzione per il 12,9%.

Nel secondo semestre per il 66,9% degli intervistati in Romagna la produzione sarà stazionaria, in aumento per il 20,1% e in diminuzione per il 13%. Centrando lo sguardo sulla nostra provincia, si paga oggi ancor di più il trend positivo del secondo semestre 2019, in controtendenza con i dati nazionali dello stesso periodo. "Questa situazione – rileva Confindustria – si è naturalmente invertita in questo semestre, in conseguenza dell’emergenza coronavirus. Il primo distretto a risentire della crisi è stato quello delle calzature, che avendo diverse basi logistiche in Cina ha registrato da subito una frenata di tutti gli indicatori".

L’indagine congiunturale ha evidenziato una flessione rispetto al I semestre del 2019 di tutti gli indicatori economici: produzione (-8,2%), fatturato (-9,6%), fatturato interno (-8,3%), fatturato estero (-7,5%). Si evidenzia anche un calo per quanto riguarda gli ordini: il 62,2% segnala una diminuzione degli ordini totali, un 17,8% stazionari e un 20% in aumento; per gli ordini esteri un 37,8% li ha visti in diminuzione, il 46,7% stazionari e in aumento il 15,6%. Lievemente negativo il dato sull’occupazione (-0,2%). Le previsioni relative al secondo semestre 2020 evidenziano per la maggior parte delle imprese una aspettativa di stazionarietà. L’andamento della produzione viene previsto in aumento dal 17,8% delle imprese, stazionario dal 71,1% mentre l’11,1% prevede una flessione. Diverse invece le considerazioni per le previsioni sugli ordini: mentre per gli ordini totali il 35,6% degli imprenditori prevede un aumento, il 31,1% stazionarietà e il 33,3% una diminuzione, negli ordini esteri il 37,8% prevede aumento, 31,1% stazionarietà e il 31,1% una diminuzione. Le previsioni sull’occupazione sono stazionarie per il 62,2% del campione, in crescita per il 20% e in calo per il 17,8%.

re.ce.