Imprese, sale la richiesta di credito

Segnale positivo per la ripresa dell’economia. Ma crescono anche le somme congelate in titoli e depositi

Migration

Si conferma la ripresa del credito alle imprese nella nostra provincia, nel primo trimestre dell’anno, sostenuta soprattutto dalle misure intraprese per far fronte all’emergenza sanitaria. Una tendenza che viene riconfermata è anche quella dei prestiti alle famiglie. In base ai dati provvisori della Banca d’Italia (Ufficio ricerca economica di Bologna), in provincia di Forlì-Cesena, al 31 marzo scorso i prestiti totali ammontavano a 11.377 milioni di euro (8,4% dell’Emilia-Romagna), così suddivisi: 61,1% alle imprese, 34,7% alle famiglie e 4,2% ad altri soggetti (società finanziarie, enti pubblici, istituzioni senza scopo di lucro). Nella nostra provincia rispetto al 31 marzo 2020 si rileva un incremento dell’1,4% dei prestiti concessi. Dato inferiore rispetto a quello regionale (+3,6%). A Forlì-Cesena si registra un aumento dei prestiti alle imprese dell’1%, ma il dato cambia se prendiamo in considerazione le imprese medio-grandi (+0,8%) o quelle piccole, che hanno avuto un maggior incremento dei prestiti (+2,0%). L’incremento del credito poi è stato notevole per quel che riguarda il settore manifatturiero (+6,4%), mentre c’è stata una diminuzione verso le costruzioni (-2,6%), e un leggero calo verso il macrosettore dei servizi (-0,3%).

"Le accresciute esigenze di liquidità delle imprese, alimentate da un calo dei flussi di cassa particolarmente accentuato durante il periodo di chiusura delle attività non essenziali – sottolinea Giuseppe Genovese, capo della filiale di Forlì della Banca d’Italia - si sono riflesse in un aumento delle domanda di credito. Le maggiori richieste di finanziamento hanno anche risposto all’esigenza di mantenere più elevate le scorte liquide per finalità precauzionali, in connessione con l’accresciuta incertezza sulle future prospettive economiche. Il fabbisogno di liquidità è stato in gran parte soddisfatto dal credito bancario". Ma tutti i cesenati e i forlivesi, in generale, tendono a risparmiare di più. Crescono infatti in provincia le somme investite in titoli e ‘congelate’ nei depositi. Per ciò che riguarda il risparmio finanziario, in provincia, al 31 marzo scorso l’ammontare risultava di 18.617 milioni di euro (7,3% dell’Emilia-Romagna): il 64,9% è costituito dai depositi bancari, il restante 35,1% dai titoli a custodia. Rispetto al 31 marzo 2020 si riscontra in provincia una decisa crescita del risparmio totale, pari a +13,5%, dovuta all’aumento sia dei depositi (+13,3%) sia degli investimenti in titoli (+13,8%). Una prospettiva positiva arriva dai sondaggi della Banca d’Italia, che stimano che a partire dal secondo trimestre 2021, vi saranno una ripresa degli investimenti e dei consumi, anche se la propensione al risparmio resterà elevata. "Gli ultimi dati, tratti dal Bollettino economico della Banca d’Italia - commenta Alberto Zambianchi (nella foto), presidente della Camera di Commercio della Romagna - evidenziano un miglioramento delle prospettive generali, miglioramento che risulta sostenuto sia dagli effetti positivi della campagna vaccinale, sia dalle recenti iniziative di politica economica".

Annamaria Senni