"In periferia pubblici esercizi in crisi quando chiudono i negozi vicini"

Confesercenti e Confcommercio sullo stato del settore. "Restano però stabili, mentre nell’area antica si è prossimi alla saturazione"

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A breve in città aprirà anche il bar della piscina comunale. "Stiamo gestendo le pratiche – informa Graziano Gozi, direttore di Confesercenti cesenate - e si tratta di un servizio molto richiesto dagli utenti. Il settore dei pubblici esercizi è quello più effervescente delle categorie che rappresentiamo, mentre negozi e commercio in genere hanno evidenti criticità. I bar tengono anche nelle periferie, dove però risentono maggiormente del contesto, nel senso che in certe frazioni, quando chiudono i negozi al dettaglio, la spirale trascina talora con sé anche gli esercizi pubblici. Tuttavia nel reticolato delle frazioni periferiche un ruolo importante come presidio della socialità oltre ché della somministrazione è rivestito dai circoli e quindi lo stato dell’arte è di sostanziale tenuta, mentre invece in centro storico la crescita è tale che possiamo a ragion veduta stimare che siamo vicini alla saturazione".

"Ormai da tempo - rimarca il direttore di Confcommercio cesenate Giorgio Piastra - Confcommercio cesenate e Fipe, l’associazione che tutela ristoranti e bar ha invitato ad avviare una riflessione sulla possibilità di attuare interventi di programmazione straordinaria ed eccezionale per armonizzare la presenza di pubblici esercizi e attività di altre gamme merceologiche, nel centro storico di Cesena. Si tratta di ragionare su un intervento di riequilibrio necessario anche per la salvaguardia della funzione commerciale del centro storico di Cesena, la cui fisionomia tradizionale caratterizzata dalla compresenza di attività di generi variegati va salvaguardata, anche con incentivi straordinari ai negozi al dettaglio il cui mantenimento è di vitale importanza per la città".

"In altri termini – prosegue Piastra –: i pubblici esercizi portano vita e passaggio, ma non deve essere stravolta la fisionomia del centro storico. In periferia i locali pubblici sono pilastri della coesione sociale, mentre invece bisogna incentivare la permanenza dei negozi al dettaglio: dove chiudono crescono abbandono, isolamento e degrado. Va contrastato in tutti i modi lo spopolamento commerciale sia del centro, sia della periferia".