"In rete per dare un tetto ai profughi"

Un gruppo di universitari ha creato una piattaforma digitale per incrociare offerta e domanda di alloggi per chi fugge dall’Ucraina

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di Giacomo Mascellani

Nasce dal lavoro di un gruppo di studenti universitari unprogetto per aiutare i rifugiati ucraini a trovare un alloggio temporaneo in Europa. Sono tutti volontari e con background di studi differenti, che spaziano dall’economia alla storia, dalle relazioni internazionali alle lingue, provengono da diverse parti del mondo e si sono messi in contatto per raggiungere un obiettivo comune.

Per centrarlo hanno realizzato la piattaforma hostukraine.eu, che permette di raccogliere dati e contatti di coloro che vogliono offrire ospitalità. Il sito è tradotto in sette lingue ed è molto semplice da usare, inserendo le informazioni necessarie negli appositi campi, che sono nome, città di residenza, indirizzo e numero di telefono.

Le informazioni sono controllate dallo stesso gruppo di giovani ideatori, i quali stanno promuovendo la piattaforma anche in Ucraina, grazie ad alcuni volontari, in modo da farla conoscere il più possibile anche a coloro che si stanno spostando da quei territori in questi giorni di guerra. In questo modo i rifugiati avranno modo di mettersi in contatto con chi intende offrire loro un alloggio.

Noemi Oreste, studentessa di 21 anni residente a Cesenatico ed iscritta a Economia e Management all’Università Bocconi di Milano, crede molto in questo progetto di solidarietà: "Siamo otto volontari provenienti da Italia, Russia, Ucraina, Inghilterra e Stati Uniti. L’amico ucraino ci sta dando una grossa mano e l’amico proveniente dalla Russia, Ilya, il quale ha studiato a Venezia e Milano ed ora si trova negli Stati Uniti, è stato l’ideatore del progetto. È un gruppo trasversale, non siamo legati ad associazioni e nemmeno a forze politiche, siamo tutti giovani studenti che ci siamo attivati spontaneamente sull’idea di Ilya e vogliamo dare una mano concreta a chi ha bisogno. Siamo partiti quando abbiamo visto che la situazione in Ucraina stava degenerando e ci potrebbero essere milioni di rifugiati".

Appena attivato il sito hostukraine.eu sono già tante adesioni : "Abbiamo già diverse persone che si sono registrate per dare la loro disponibilità. Ci sono studenti che vivono da soli, coppie e famiglie, le quali hanno disponibilità di spazi e si son offerte di ospitare dei rifugiati e persone in fuga dalla guerra in Ucraina, questo è un segnale molto buono. Le adesioni sinora sono giunte da Germania, Francia, Spagna, Portogallo e naturalmente Italia".

n questo gruppo spontaneo di giovani coinvolti nel progetto, è significativo che ciascuno metta a disposizione delle competenze: "Abbiamo deciso di tradurre il sito in sette lingue per diffonderlo il più possibile e in questo ci hanno dato una mano degli studenti universitari di Lingue, ma fra di noi c’è chi è più preparato tecnicamente e ha dato un aiuto concreto per la realizzazione del sito, mentre altri partecipano in modi diversi".

Gli organizzatori fanno ricerca di alloggi per i rifugiati attraverso metodi tradizionali come il passaparola, utilizzando i canali social, sensibilizzando all’interno delle Università di Padova, Bocconi a Milano, Cà Foscari a Venezia e a Cambridge nel Regno Unito.