In soli due mesi oltre 600 incidenti sul lavoro

I sindacati: "Paghiamo la mancanza di una cultura della siurezza, mancano controlli nelle aziende"

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Un bilancio raccapricciante. Nei soli primi due mesi del 2022 le denunce per infortunio sul lavoro presentate nella provincia di Forlì-Cesena sono ben 634 di cui 2 mortali. Sono questi i dati raccolti da Open Data Inail, dati che si commentano da soli. I sindacati non restano in silenzio di fronte all’ennesima tragedia che questa volta ha colpito un uomo di Avellino di 59 anni, di mestiere autotrasportatore. E’ successo ieri mattina, quando l’uomo dipendente di un’azienda di Avellino, è arrivato allo stabilimento di Hera a Pievesestina e ha iniziato con le operazioni di carico e scarico della merce che gli si è rovesciata addosso, travolgendolo e non lasciandogli scampo. "Ancora una volta come sindacati Confederali Cgil, Cisl e Uil del territorio cesenate, siamo costretti a vivere un’altra tragedia – dicono all’unisono i sindacati - si tratta dell’ennesima vittima sul lavoro. Ancora una volta si è verificato l’evento che nessuno di noi vorrebbe accadesse: morire svolgendo uno dei diritti fondamentali della nostra carta costituzionale, che è il lavoro".

I sindacati sostengono a gran voce che lavorare è necessario per vivere e dovrebbe esserlo altrettanto la garanzia all’incolumità per tutti coloro che devono soddisfare questa necessità. Purtroppo però questo non sempre accade, e a pagarne le conseguenze sono purtroppo delle vittime incolpevoli. "Paghiamo ancora la mancanza di una cultura generale della sicurezza a tutti i livelli – dicono i sindacati - non si può più aspettare bisogna ricostruire una cultura della sicurezza che dovrebbe essere la base dalla quale partire, una comune percezione di certi valori come fondanti non negoziabili e quindi assunti come punto di riferimento per qualsiasi attività svolta in ambito lavorativo".

"Da troppo tempo – proseguono - mancano controlli continui e selettivi nelle aziende, per carenze di organico e di risorse. Auspichiamo quindi che nel breve periodo ci sia il tanto promesso aumento degli ispettori del lavoro e l’aumento del personale dell’Arma dei Carabinieri dedicato alle attività di vigilanza sull’applicazione delle norme in materia di diritto del lavoro, legislazione sociale e sicurezza sui luoghi di lavoro". I segretari confederali Silla Bucci (Cgil Cesena), Francesco Marinelli (Cisl Romagna), Marcello Borghetti (Uil Cesena) vogliono esprimere pubblicamente il cordoglio e la propria vicinanza ai familiari dell’ennesima vittima del lavoro.

"Questa morte sul lavoro lascia allibiti, nonostante molti fattori spingano all’assuefazione e alla rassegnazione – commenta Davide Fabbri – Sollecito l’apertura di un dibattito serio sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, affinché la formazione sulla prevenzione del rischio diventi prioritaria".

Annamaria Senni