Cesena, diminuisce lo smog. Ma aumentano i pollini

Dati entro limiti per polveri ambientali e altri inquinanti nel mese di marzo

Allergia, croce della primavera

Allergia, croce della primavera

Cesena, 12 aprile 2018 - Dopo un inizio anno con diverse giornate di aria irrespirabile, è migliorata la condizione dell’inquinamento atmosferico a Cesena. A marzo la stazione di monitoraggio, situata in piazza Franchini Angeloni, non ha rilevato alcun superamento della soglia di Pm10 e degli altri inquinanti: monossido, biossido e ossidi di azoto.

Ha invece oltrepassato il limite (fissato a 50 µg/m³) di Pm10 una sola volta la centralina fondo suburbana di Savignano sul Rubicone. Con i bollettini redatti da Arpae - l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia - e disponibili sul sito www.arpae.it, è possibile tenere sottocchio la situazione quotidiana degli inquinanti.

In aprile è ripresa anche la rilevazione giornaliera dell’ozono (nella stratosfera protegge dalle radiazioni ultraviolette, ma nello strato più basso dell’atmosfera è dannoso per la salute e l’ambiente), che però a Cesena non viene registrata. In totale da gennaio sono stati sette i giorni di sforamento di Pm10 a Cesena (35 quelli ammessi in un anno), in calo rispetto ai primi tre mesi del 2017, quando se ne sono contati 13.

Nel dettaglio, sei nel mese di gennaio e uno a febbraio. Il particolato è l’inquinante atmosferico che provoca i maggiori danni alla salute umana in Europa: le particelle penetrano infatti in profondità nei polmoni. Gran parte delle particelle di Pm10 emesse direttamente, derivano dalle attività umane, in particolare dalla combustione di combustibili fossili e biomasse. I gas precursori sono emessi dal traffico veicolare, dall’agricoltura, dall’industria e dal riscaldamento domestico.

L’Arpae tiene sotto controllo anche le concentrazioni di pollini e spore nell’aria. Con l’arrivo della primavera, che si è manifestata non solo astronomicamente ma anche con un clima più mite, i pollini (liberati dalle piante durante il periodo di fioritura) causano non pochi problemi per coloro che soffrono di allergia. Un problema sempre più diffuso nella popolazione, sia tra i bambini che tra le persone in età avanzata, in particolare nei centri urbani, con grandi costi sanitari.

«Il mese di marzo è caratterizzato dalla comparsa di molte delle piante più allergeniche, tra cui carpini bianco e nero, frassini, platano e le prime graminacee - avvertono i tecnici della sezione di Forlì-Cesena di Arpae -. In aprile la situazione diventerà ancora più complessa con l’aumento delle graminacee e la comparsa delle urticacee».