Bufera sull’insegna del food truck ‘Va Gina’: “Irrispettoso verso le donne”

L’associazione professionale femminile Fidapa critica l’insegna del furgone: "Importanti l’educazione dei ragazzi e nelle ragazze la consapevolezza del diritto"

Il food truck ‘Va Gina’
Il food truck ‘Va Gina’

Cesena, 30 agosto 2023 – La sensibilità per la difesa della dignità femminile in ogni ambito è sempre più diffusa nella nostra società. Per questo atteggiamenti ancora oggi definiti ‘goliardici’ se non proprio ‘innocenti’, possono facilmente incorrere in critiche e condanne.

E’ il caso del manifesto della sagra del tortello di Premilcuore che ha scatenato un mare di polemiche per l’uso dello slogan ’la patata è nel mezzo’ appaiato alla foto di Sharon Stone nell’iconica scena con le gambe accavallate di ‘Basic Instinct’.

Ma ce n’è anche per un recente caso cesenate. L’associazione Fidapa Cesena Malatesta interviene infatti su alcuni recenti fatti di cronaca "riportati sulla stampa che sviliscono la donna, riducendone l’immagine a mero organo sessuale". Viene evidenziato appunto che in caso di espressioni censurabili, spesso si tace, o si archivia la faccenda come "goliardata". "

Sul Resto del Carlino di domenica per esempio, si riferisce di due giovani imprenditori del cibo di strada che hanno battezzato il loro Food truck (il furgoncino) "Va Gina". Senza apostrofo, quindi non un’esortazione; non un "vai!" Dicono di averlo fatto per dare l’idea del food itinerante. Delle due l’una: o ignorano la grammatica italiana, o cercavano il doppio(?) senso, "perché i gyoza (la specialità che propongono) – sono loro parole - creano dipendenza al gusto". Sulla stessa pagina però altre due giovani imprenditrici di Borghi chiamano la loro cucina a quattro ruote "Al volo-gustati la vita". Bello, senza pruderie, senza allusioni sessuali. Avranno meno successo della Va Gina? Auguriamo loro di percorrere tanta strada e di avere l’apprezzamento che meritano".

Fidapa Cesena Malatesta torna poi sulla sagra di Premilcuore e il suo cartello pubblicitario. "Che alla sagra collaborino tante donne come manovalanza in cucina, senza che queste abbiano avuto nulla da obiettare, o archiviando la cosa come "goliardata" significa che l’educazione a farsi rispettare non è recepita come diritto dalle donne stesse- sottolinea la presidente Raffaella Candoli – Valga per tutte la giovane che si è fatta cospargere di cioccolata al centro di un buffet, in Sardegna: servita su un vassoio da portata. Per fortuna che l’imbarazzo e l’indignazione sono venuti da una giovanissima ospite del villaggio turistico, una 14enne che ha fatto presente il suo disagio al padre.

Ancora, gruppi di giovani, divenuti branco, costringono amiche, compagne di scuola, insomma, anche ragazze che conoscono, ad atti sessuali estorti e se la vittima si sente male, perde il controllo della propria volontà, cosa si fotografa da pubblicare sui social? Le sue parti intime. Ottenendo un mare di like. Una ragazza è persona, non un pezzo di corpo, con sensibilità, sentimenti, dignità. Da questi comportamenti maschili, dalla violenza psicologica alla violenza fisica il passo è brevissimo. E, purtroppo, molto praticato. È dunque importante l’educazione ai sentimenti, alla sessualità nei maschi soprattutto, ma anche nelle ragazze, alla consapevolezza del diritto al rispetto. Sempre".