Invasi dalla fiumana "Tutto distrutto nei locali, ci aiutano giovani angeli"

Invasi dalla fiumana  "Tutto distrutto nei locali,   ci aiutano giovani angeli"

Invasi dalla fiumana "Tutto distrutto nei locali, ci aiutano giovani angeli"

Non un pianto liberatorio – è ancora troppo presto – ma di gratitudine straripante quello di Massimo Rossi, titolare di ’Rossi Abitare’, che prorompe nel tardo pomeriggio al termine della quarta giornata dell’alluvione: la sua impresa dal 1977 in via Zuccherificio a ridosso del fiume (i fratelli Elmo e Dante la fondarono nel 1954 con lo stabilimento in via Savio) è stata sommersa dalla fiumana melmosa fuoriuscita dagli argini. "Scusi ma non riesco a trattenermi, non mi capita mai di piangere e non vorrei – riesce poi a dire –: tutti questi ragazzi col badile che ieri e oggi sono venuti qui senza conoscerci a darci una mano mi procurano un’emozione troppo forte da contenere. Se i giovani sono di questa pasta, abbiamo il futuro assicurato".

"A me sembra che da martedì tutto scorra senza sosta – parte il racconto del disastro –: quando l’acqua del fiume ha superato i limiti delle alte barriere di protezione mai violate prima d’ora, ci siamo messi al sicuro con i dipendenti, tranne mio fratello Maurizio e mio cugino Alessandro, che sono soci, saliti ai piani superiori. Io stesso ho suggerito a Maurizio di farlo mentre la corrente d’acqua che ci divideva era tale da impedirgli di raggiungemi. Ha avuto addirittura la forza, quella corrente dirompente, di spostare un muletto. Sono dovuti intervenire poi i vigili del fuoco con i canotti e i salvagente: sono saliti, li hanno imbragati e li hanno condotti al sicuro. Non erano in pericolo di vita, ma bagnati e infreddoliti questo sì ed eravamo molto preoccupati".

"Tutto quello che c’era dentro allo stabilimento, materiale in vendita, arredi degli uffici, è stato invaso, distrutto, reso inservibile – aggiunge Rossi – : da buttare, macerie. Il mercoledì mattina è iniziato il drenaggio dell’acqua, un metro e ottanta di di acquaccia del fiume e poi venti, trenta centimetri di melma così spessa che non ci riesci neppure a camminare sopra".

"È stato qui – e inizia la parte bella della disgrazia – che non ci siamo ritrovati soli. Con il tam tam sono arrivati gli amici, gli amici degli amici, i soci del Lions Club di cui fa parte mio fratello e, con nostro stupore, questa nidiata di ragazzi mai visti prima con gli stivali, il badile e il sorriso sulle labbra pronti a spalare (nella foto un gruppo di spalatori con i soci titolari) , che se ci penso mi viene ancora da piangere. E tutti insieme ci siamo messi a pulire come dei matti: mentre le parlo, alle sei del pomeriggio, di sotto lavorano ancora e andremo avanti fino a che non sarà buio e poi avanti senza sosta domani e domenica, tutti sporchi di melma, ma adesso l’acqua è stata per lo più portata via, il fango si è assottigliato e si incomincia a vedere il pavimento, ma è ancora lunga".

"No, non posso dirle ancora quando ripartiremo e riapriremo l’attività – procede il titolare di ’Rossi Abitare’ –. Credo che sia il minimo attendersi il sostegno dello Stato per la calamità che ci ha colpito, ma adesso la priorità è pulire tutto, rimettere in sesto i locali, intervenire con le migliore e incominciare da capo. Questa azienda compirà settant’anni anni l’anno prossimo, è di famiglia: supererà anche questa".

"Mamma come sono stati bravi e professionali i vigili del fuoco – conclude da dove aveva iniziato Massimo Rossi, ringraziando –: ci hanno subito tranquillizzati e hanno agito in modo magnifico. E quei ragazzi e tutta quella gente di sotto che lavorano ancora; e chi ci ha portato di che rifocillarci tra un secchio di fango e l’altro: vorremmo stringere la mano ad ognuno di loro. Come potremo mai dimenticare non solo il male dell’alluvione, ma il bene di questi aiuti?"

Andrea Alessandrini